Ridisegnare il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), che definisce le linee dello sviluppo del territorio, alla luce dei profondi cambiamenti sociali, economici e ambientali degli ultimi anni. E’ la sfida illustrata dalla Provincia nel corso di una conferenza stampa. Un Piano che prevede la riorganizzazione urbanistica dei comuni per far fronte alla difficile condizione delle aree interne, costrette a fare i conti con spopolamento, carenze di infrastrutture e dismissione di attività industriali.
A guidare il percorso di revisione un comitato scientifico, coordinato dal professor Roberto Gerundo e composto dai professori Roberto Dell’Anno e Vincenzo Belgiorno, coordinato dal presidente Rizieri Buonopane. Una idea di sviluppo che non può prescindere dalla sostenibilità: “Vogliamo ripensare e ridisegnare il sistema dei trasporti, dalla realizzazione di nuove infrastrutture alla riprogettazione radicale della gestione del territorio”. Un impegno che si affianca a quello di tutelare l’ambiente, a partire dalla salvaguardia della risorsa idrica.
Buonopane non nasconde la propria preoccupazione “le infrastrutture, purtroppo, sono ferme. Questo piano rappresenta anche l’opportunità di evitare un declino economico della provincia che, come molti temono, potrebbe farsi sempre più evidente nei prossimi anni”. Tra gli obiettivi quello della semplificazione burocratica. “Fondamentale sarà la capacità di instaurare un dialogo costruttivo con i sindaci dei comuni della provincia, a partire da quelli che non si sono dotati di un Piano Ubanistico” L’appello che lancia Buonopane è a un impegno collettivo che coinvolga tutti
A rilanciare sull’allarme spopolamento il professore Gerundo “Oggi più che mai è necessario fermare questa tendenza. Di qui la necessità di puntare sulla valorizzazione delle risorse naturali e sullo sviluppo di un turismo sostenibile. Siamo convinti che il PTCP possa rappresentare una chance di riscatto per la provincia, sebbene tutto dipenda dall’efficacia della sua attuazione. Bisogna investire su modello di sviluppo in grado di integrare tutela delle risorse, sostenibilità ed efficienza dei servizi. Questa è l’ultima chance per il territorio”.



