Ritornano i fantasmi alla Menarini di Valle Ufita. Certamente non è un buon momento per l’unica fabbrica che in Italia produce autobus per il trasporto pubblico locale. Intanto, dopo che i sindacati lo hanno richiesto con urgenza, ci sarà il prossimo 16 dicembre un tavolo nazionale convocato al Mise. Seppure, scrive il segretario provinciale della Fiom, Giuseppe Morsa, “convocato con grave ritardo”. Comunque, resta la “forte preoccupazione” per le commesse che sono in crisi e che, continua Morsa, “ciclicamente colpisce lo stabilimento e il territorio irpino”. Un momento, questo, “tutt’altro che improvviso, frutto di scelte politiche che nel tempo hanno mostrato i limiti” mentre a pagarne le conseguenze sono le tute blu di valle Ufita è la comunità che gira intorno. Il segretario provinciale della Fiom, poi, ricorda quanto accaduto l’anno scorso: quando, cioè, il governo, alla presenza della sottosegretaria Bergamini, aveva annunciato l’ingresso di una multinazionale cinese, che doveva arrivare da queste parti, a garanzia di investimenti, tecnologie e nuova capacità produttiva. Non è avvenuto mentre invece, sottolinea Morsa,”non ci sono commesse, gli impegni come svaniti e aumenta l’incertezza in fabbrica e il futuro è a rischio”. Secondo la Fiom il governo non può avere atteggiamenti “da Ponzio Pilato ma, visto che si è impegnato a garantire un percorso serio e vigilato, ora deve assumersi la responsabilità delle scelte fatte e non riempirsi la bocca” con termini come”mobilita’ green o made in Italy senza però trovare soluzioni reali”. Al trasporto pubblico locale e alla mobilità sostenibile sono ancora destinate risorse “significative – aggiunge Giuseppe Morsa -” di una parte del Pnrr e del Pnc. Quindi bisognerebbe darsi da fare e trovare “strumenti immediati” per sostenere la produzione di mezzi per il Tpl, garantire commesse, indirizzare le municipalizzate( i Comuni, ndr) a investire concretamente nel green.” E non limitarsi agli annunci”.
Quello della continuità produttiva non è solo un tema locale, in quanto scrive Morsa,”genera ricchezza per tutto il territorio nazionale, quindi occorre tutelare le competenze, le filiere industriali e i posti di lavoro qualificati”. Se le risorse ci sono, ribadisce il segretario provinciale della Fiom, adesso “serve la volontà politica di usarle”. E nell’occasione dell’incontro nella capitale sarà necessario che, il governo, produca “impegni concreti e risultati verificabili”. Basta, allora, con i”rinvii, le promesse vaghe e le passerelle istituzionali”. La responsabilità di quanto sta accadendo in valle Ufita”non ricade su chi, ogni giorno, manda avanti la produzione – termina Giuseppe Morsa – ma su chi ha scelto di voltarsi dall’altra parte”. Flumeri e la comunità non meritano questo ma “rispetto, investimenti veri e risposte immediate, per garantire un futuro allo stabilimento, che è strategico per l’Irpinia è per il Paese”



