Spedizione punitiva nei confronti di un detenuto foggiano nel carcere di Bellizzi Irpino: i legali degli agenti penitenziari coinvolti hanno sollevato l’eccezione di nullità degli atti e di inutilizzabilità delle intercettazioni.
L’ istanza dei difensori formalizzata durante l’ udienza preliminare davanti al Gup Antonio Sicuranza. In aula, accanto ai difensori, era presente anche il procuratore aggiunto Francesco Raffa che ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone: quattro detenuti e tre agenti della Polizia Penitenziaria. Secondo gli atti, il pestaggio sarebbe stato materialmente compiuto da quattro detenuti. L’imputazione principale riguarda le lesioni aggravate: abuso di poteri, violazione dei doveri d’ufficio, partecipazione di più persone e utilizzo di armi o strumenti atti a offendere.
Ai tre agenti viene inoltre contestata l’ipotesi di falso in atto pubblico. Secondo la Procura, il 16 marzo 2022 i tre avrebbero sottoscritto una relazione di servizio indirizzata al Comandante di Reparto che non riportava quanto sarebbe avvenuto il 9 marzo, nel turno compreso tra le 9 e le 16.
La ricostruzione accusatoria attribuisce proprio agli agenti l’apertura della cella del detenuto poi aggredito. A quel punto, i quattro rivali avrebbero fatto irruzione, uno di loro armato di un frammento di specchio, colpendo la vittima con calci e pugni al capo, al volto e ai fianchi. Il referto documenta un trauma al setto nasale.
In aula gli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozzella hanno evidenziato che la persona offesa avrebbe raccontato di alcuni episodi e di alcune pressioni fatte dai detenuti affinché facessero entrare in carcere telefonini e sigarette. E per alcuni episodi si era autoaccusato Procedimento principale quest’ultimo archiviato dal gip. Alla luce di queste irregolarità i legali degli agenti di polizia penitenziaria hanno chiesto la nullità degli atti.
Il gip Antonio Sicuranza si è riservato sulle questioni sollevate. Riserva che scioglierà il 7 gennaio quando arriverà la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Antonella Salvatore per tre agenti penitenziari e per i detenuti ritenuti i presunti responsabili dell’aggressione.



