Il centro-destra, sia pure in un panorama estremamente parcellizzato, ha ottenuto un buon risultato alle elezioni in Sardegna. Perciò si moltiplicheranno gli inviti – intervallati da qualche inevitabile punzecchiatura – dell’ex Cavaliere a Salvini del tipo “Torna, ‘sta casa aspetta a te”. Che il leader leghista rifiuta. Effetti della capricciosa politica italiana! Sembra infatti un po’ una fiction. Il centrodestra appare defunto (per ora) a livello nazionale. Tuttavia, continua a vivere a livello regionale e locale. Dove viene resuscitato grazie alla cosiddetta “territorialità”. Difficile però da gestire, perchè fondata su numeri sempre più squilibrati tra i diversi partner. Finora, l’ex Cavaliere è riuscito a inserirsi in questi giochi. E a contrattare efficacemente, con il leader leghista (e con la Meloni), posizioni e incarichi per i suoi uomini. Quelle intese, però, diventeranno sempre più complicate, soprattutto a causa della affermazione leghista anche in molte zone del Mezzogiorno. Un tempo dominate da FI. Sarà perciò sempre più difficile assicurare un futuro alla stessa FI. La stessa candidatura dell’ex Cavaliere alle prossime europee, annunciata per risollevare gli animi e suscitare i residui entusiasmi, appare rischiosa, per il confronto con un Salvini in crescita. E non basta, in assenza di una linea politica convincente per il futuro. Senza contare che, sul bilancio di lungo periodo della discesa in campo berlusconiana pesa, oltre alle consuete ombre già evidenziate dalle cronache, anche e soprattutto l’incapacità dell’ex Cavaliere, durante un intero ventennio, di creare un centro-destra moderato. Esso sì davvero indispensabile alla politica italiana !
La travolgente discesa in campo berlusconiana, fondata durante Mani Pulite sull’esaltazione delle manette (che poi sarebbero diventate un incubo per FI) fu davvero un’operazione di alto livello. Essa coinvolse inizialmente molti autorevoli rappresentanti della classe dirigente, eletti in parlamento. O promossi a incarichi di governo. A questa prima fase ne seguirono diverse altre. Di segno molto diverso. E tutte destinate a cambiare in peggio il volto di una forza politica che, nonostante i tanti eccessi, conquistò il voto di moltissimi moderati. Presto, tuttavia, prevalsero il carrierismo e la cooptazone capricciosa, che provocarono le critiche e poi l’allontanamento dei personaggi più autorevoli, come Urbani, Ruggiero, Vertone, Della Valle, Colletti, Pecorella, Frattini. E vennero gli uomini di apparato o peggio. I Previti. I Dell’Utri. I Cosentino. Dopo, le tante scelte incompatibili con il moderatismo. E cioè con l’ossequio alle leggi. La nomina di un ministro per evitargli il carcere. Le numerosissime leggi ad personam. Fino alla “verdinizzazione” di FI. Poi, le inchieste. E lo spread alle stelle. Infine, la condanna per frode fiscale e la decadenza da senatore. Una parabola politica che ha dell’incredibile, al termine della quale rimangono purtroppo solo rovine.
FI , negli anni , si è dimostrata un partito personale. Dominato pienamente dal suo leader. Che tutto decide. Incontrastato e incontrastabile, come dimostrano i casi Fini, Casini e forse prossimamente Toti. Soprattutto negli ultimi anni, è emerso chiaramente l’interesse berlusconiano a proteggere le sue aziende. Interesse al quale ha sacrificato in più di una occasione quello politico di Fi. Non si spiega altrimenti il progressivo cedimento alla Lega della guida delle principali regioni del Nord, dal Veneto al Piemonte. E poi anche la Lombardia. Una scelta che è all’origine del mutamento profondo dei rapporti di forza fra Lega e FI. Anche l’attuale “appeasement” verso Salvini nasce dalle preoccupazioni dell’ex Cavaliere per possibili blitz contro Mediaset da parte del M5S. Timori che hanno portato la stessa dirigenza aziendale a essere molto cauta nei confronti dell’esecutivo. Fino a “disobbedire” all’ex Cavaliere, sostenitore di una linea più aggressiva verso il M5S.
Insomma, molti i fronti aperti. Il Governo. FI e la successione. Le ribellioni aziendali. E infine la battaglia contro l’inesorabile declino fisico. Riuscirà l’imprevedibile ex Cavaliere nell’ennesima resurrezione ?
di Erio Matteo