Nuova udienza, stamattina, presso il tribunale di Avellino del processo clan Partenio, che vede imputati gli affiliati dell’ organizzazione criminale accusati di associazione di stampo camorristico, tentata estorsione, usura e turbata libertà degli incanti.
Dinanzi al collegio presieduto dal giudice Gianpiero Scarlato con i giudici a latere – Giulio Argenio e Lorenzo Corona – sono stati ascoltati i testimoni citati dall’avvocato Gaetano Aufiero.
L’udienza si apre con l’escussione di un commercialista, che ha avuto mandato dal legale Aufiero, di verificare l’ attività svolta da società edili con sede a Prata principato ultra dalla loro costituzione fino al 2019. La consulenza affidata al revisore dei conti per vagliare se ci fosse stata intestazione fittizia di beni eludendo le disposizioni in materia di prevenzione patrimoniale, cioè con lo scopo di agevolare la commissione del reato di riciclaggio. Dall’ analisi del consulente svolta sulla base di una verifica documentale i dati contabili sarebbero corretti.
La seconda testimonianza in aula è quella di un amministratore di una società di servizi ambientali citato dall’avvocato Generoso Pagliarulo. L’amministratore, in aula, conferma di aver eseguito dei lavori per una delle due società per la realizzazione di vasche di calcestruzzo. I lavori durati un anno e mezzo sono stati saldati con una regola fattura pari a 60 mila euro.
Il terzo testimone in aula è un libero professionista che esercita un servizio di trasporto per le persone. L’ uomo in aula ha confermato il rapporto con uno degli imputati a cui ha affidato l’ incarico di sostituirlo come autista. Una testimonianza, cui fanno eco anche le successive escussioni, che hanno ribadito che l’imputato, difeso dall’avvocato Pagliaulo, fosse noto solo per nel settore di trasporto persone e della sicurezza privata e non per il coinvolgimento in attività illecite.
La prossima udienza è fissata il 27 marzo.