Aste ok, nuova udienza del processo, nato dall’inchiesta del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli, che hanno indagato su questo nuovo filone d’illeciti, che vede protagonista il Clan Partenio. Nella giornata di oggi dinanzi al collegio presieduto dal giudice Roberto Melone, a latere Vincenza Cozzino e Gilda Zarrella, è ripreso il controesame del maresciallo del nucleo investigativo dei carabinieri di Avellino che ha confermato tutte le accuse mosse nei confronti degli imputati, finiti alla sbarra con l’accusa di turbativa d’asta. Nel lungo controesame il militare ha ripercorso tutte le intercettazioni ambientali captate durante le indagini, con le quali hanno sostenuto il coinvolgimento dei fratelli Pasquale e Nicola Galdieri.
Il militare ha confermato che relativamente ad un’ asta del 22 maggio 2019 dalle intercettazioni emergeva che gli imputati sarebbero entrati in possesso della somma di diecimila euro. In quella giornata del 22 marzo 2019 sono state svolte tre aste giudiziarie ed una di questa era proprio quella con protagonista l’ esecutato, che secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe versato la somma agli imputati. L’esecutato inoltre si e’ lamentato che, nonostante la somma riconosciuta dagli imputati, l’asta non era andata come si attendeva e voleva ci fosse un’ intercessione nei confronti dell’ aggiudicatore dell’ asta per fare in modo che l’esito volgesse a suo favore. Stesso esito per un’ altra asta dove si evince che gli esecutati avrebbero consegnato 5 mila euro ad Armando Aprile.
Il Pubblico Ministero Henry John Woodcock, successivamente, ha richiesto l’acquisizione del decreto che dispone il giudizio del processo parallelo contro gli affiliati al Nuovo Clan Partenio, dibattimento – quest’altro – che pende dinanzi al collegio presieduto dal giudice Gian Piero Scarlato, con i giudici a latere dott. Giulio Argenio e dott. Lorenzo Corona.
Il controesame del maresciallo prosegue con le domande dell’avvocato Carlo Taormina.
In questo frangente il militare si è soffermato sul contenuto di alcuni filmati girati del 2019 all’ interno dell’ ufficio di uno degli esecutati, in cui sarebbe emerso e visibile, uno scambio di denaro.
Il maresciallo, ancora, ha riferito del momento dell’aggressione di Nicola Galdieri alla supertestimone dell’accusa, quando, quest’ultimo, l’afferrò per il bavero del cappotto, sferrandole un pugno e uno schiaffo. Questo episodio sarebbe avvenuto- riferisce il maresciallo in aula – “ alla presenza di Livia Forte, Modestino Forte, Armando Aprile, Carlo Dello Russo”. Un atto di violenza esploso nel momento in cui la donna avrebbe risposto negativamente alle richieste economiche che le erano pervenute avendo, nei confronti di Galdieri – come riferisce il militare – “un atteggiamento di sfida”.
In conclusione, l’avvocato Taormina ha chiesto di verificare la necessità della persistenza della misure cautelare per il suo assistito. “Chiedo al Tribunale di farsi un esame di coscienza e mi auguro vengano ridiscussi i termini delle misure cautelari”. Una richiesta, quella di Taormina, che ha immediatamente trovato l’accoglimento anche degli avvocati Rosaria Vietri e Claudio Mauriello.
Alle ore 16:00, i difensori hanno lamentato l’eccessiva durata dell’udienza odierna e, in via eccezionale – poiché oggi ricorre il Venerdì santo – il giudice Melone ha acconsentito al rinvio alla prossima udienza, attesa per il 21 aprile 2023.