Rosa Bianco
L’incanto del pianoforte di Sandro De Palma e l’aroma del cioccolato: un pomeriggio di sublime bellezza a Manocalzati.
Nella cornice intima e suggestiva della Sala delle Arti di Manocalzati, oggi pomeriggio il Choco Classical Concerts, facente parte della rassegna Innamorati della Musica 2025,a cura dell’Associazione Musicale Igor Stravinsky, sotto la direzione artistica del M° Nadia Testa, ha offerto un’esperienza di rara intensità emotiva e artistica.
Protagonista della serata, il pianista Sandro De Palma, interprete di straordinaria sensibilità, capace di trasformare la tastiera in un universo sonoro carico di pathos e poesia. Il programma ha tracciato un viaggio attraverso il cuore del pianismo romantico, con opere di Schubert, Beethoven e Chopin, tre autori che hanno saputo esprimere l’anima più profonda dell’umanità attraverso il suono.
L’apertura con i Drei Klavierstücke D.946 di Schubert ha rivelato la struggente malinconia e la luminosa dolcezza che caratterizzano il suo stile tardo. Il primo pezzo, Allegro assai, ha vibrato di inquietudine, mentre l’Allegretto ha ammaliato con la sua grazia danzante.
La Sonata op. 31 n.2 “La Tempesta” di Beethoven è stata un momento di assoluta grandezza: De Palma ha scolpito con il suono le tensioni drammatiche e le improvvise quieti della partitura, restituendo un’interpretazione ricca di contrasti, in cui il Largo-Allegro iniziale ha evocato un senso di mistero, il lirico Adagio ha sfiorato l’introspezione più profonda, mentre l’Allegretto finale ha brillato per energia e slancio riritmico.
Il viaggio musicale è poi proseguito con Chopin, il poeta del pianoforte. I Due Notturni op. 27 hanno incantato il pubblico con il loro lirismo avvolgente: il primo, in do diesis minore, si è rivelato un canto dell’anima, intriso di malinconia, mentre il secondo, in re bemolle maggiore, ha fluttuato con leggera eleganza. Gli Studi op. 25 – in particolare il celebre n. 1 in la bemolle maggiore, con il suo flusso di arpeggi eterei – hanno messo in risalto la raffinata tecnica di De Palma, capace di coniugare brillantezza e profondità espressiva. Il Scherzo n. 1 op. 20, conclusione perfetta della serata, ha sprigionato energia e impeto virtuosistico, con il suo gioco di luci e ombre tra impeto drammatico e momenti di tenera nostalgia.
Al termine del concerto, il pubblico, rapito dalla magia della musica, ha potuto lasciarsi avvolgere dall’aroma della cioccolata calda, in un connubio perfetto tra arte e piacere sensoriale. Un evento che ha dimostrato, ancora una volta, come la musica possa scaldare il cuore e nutrire lo spirito.
Eduard Hanslick, tra i più celebri critici musicali del XIX secolo scriveva: “La musica inizia dove le parole finiscono”: e oggi pomeriggio, alla Sala delle Arti, la musica ha parlato la lingua dell’eternità.