E’ stata l’occasione per un confronto a tutto campo sul tema della lotta al bullismo il confronto con la regista Margherita Ferri, autrice del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” promosso dall’Ic Guarini di Mirabella in collaborazione con il Comune di Mirabella. La pellicola racconta la storia di Andrea Spezzacatena, ragazzo diventato bersaglio dei bulli dopo aver indossato un semplice paio di pantaloni rosa – accidentalmente stinti dalla madre. Una situazione diventata insopportabile per lui tanto da spingerlo a togliersi la vita all’età di 15 anni. Una pellicola, quella di Margherita Ferri, che raccoglie il grido di dolore di tanti giovani vittime di bullismo e cyberbullismo, un grido che merita ascolto e riflessione. E’ stata la regista a sottolineare come “Dopo la morte di Andrea il bullismo non è scomparso, tanti gli episodi che si ripetono tra le aule scolastiche e al di fuori, è importante che i ragazzi vedano questo film perchè apre un’occasione di dialogo, consentendo ai ragazzi di riflettere su sè stessi, di esprimere il loro disagio, per coloro che lo vivono. Mi piace raccontare storie di formazione, di ricerca della propria identità, faccio parte della comunità LGBTQ+ e quindi il tema dell’identità a me è molto caro, in particolare mi interessano storie di riti di passaggio”. L’assessore Raffaella D’Ambrosio ha ribadito come le istituzioni sono chiamate a dialogare con la scuola, per promuovere un dialogo costante con le nuove generazioni: “Le storie narrate possono cambiare il mondo! Abbiamo ascoltato un grido alla vita, alla dignità, all’unanimità e all’essere se stessi condiviso da una platea stracolma di adolescenti. Per ricordare come parole o silenzio possono uccidere e ciascuno di noi ogni giorno può impedire che ciò accada ancora” Mentre il regista Roberto Flammia della Film Commission si è soffermato sul potere del “linguaggio audiovisivo capace di lanciare messaggi forti ed efficaci, toccando il cuore dei ragazzi”. “Il ragazzo dai pantaloni rosa“ è stato il film italiano più visto del 2024, con oltre 1,4 milioni di spettatori e un incasso che ha superato i 9 milioni di euro. Il successo del film ha riacceso il dibattito sull’importanza della prevenzione del bullismo e sull’educazione emotiva nelle scuole.