Un omaggio alla scrittrice Elsa Morante che abbraccia arte e letteratura. Sarà la Sala Consiliare del Comune di Montefusco ad accogliere l’ 8 novembre, alle 18, il convegno di apertura della mostra “Fili di sortilegio, Elsa Morante e i corredi dell’anima”, realizzata in occasione del quarantesimo anniversario dalla scomparsa della grande scrittrice. Un omaggio ad una protagonista del panorama culturale del Novecento, inserito dalla Regione tra i temi del Piano di Promozione Culturale 2025.
Protagonista l’associazione “Connessioni Creative”, promotrice della mostra “Fili di Sortilegio” liberamente ispirata all’universo simbolico e narrativo del romanzo morantiano “Menzogna e sortilegio”, allestita nelle sale del Museo del ricamo e del tombolo presso il Complesso Monumentale dell’Ex carcere Borbonico nel centro storico di Montefusco. L’antico museo si trasforma in un palcoscenico onirico: installazioni e opere site-specific diventano la traduzione visiva e immaginifica degli spazi interiori delle protagoniste del romanzo morantiano.
Un viaggio visivo che diventa un dialogo dove l’arte contemporanea incontra la storia e le parole, attraverso la creazione e la visione estetica di quattro artiste.
Il museo del tombolo di Montefusco, custode di questa antica e raffinata arte del ricamo, si presta a una metamorfosi onirica: le sue sale, attraverso installazioni e opere site-specific, diventano la vivida traduzione degli spazi interiori e dei tormenti delle indimenticabili protagoniste del romanzo. Nelle sale del museo gli antichi merletti e ricami in tombolo, simboli di una tradizione artigianale profonda e radicata, non sono più semplici manufatti, ma un potente sfondo visivo ad un percorso estetico affidato a quattro artiste: Rosanna De Cicco, Maria Rachele Branca, Maya Pacifico ed Anna Pozzuoli. Le artiste sono state invitate a riflettere sui temi dell’opera morantiana: il desiderio, la finzione come scudo esistenziale e la potenza inesauribile della narrazione, e a tradurre, ognuna nel proprio linguaggio, le suggestioni emerse e raccolte. I fili, che un tempo tessevano trame decorative, ora legano a doppio filo memoria, creazione e magia letteraria. Il percorso espositivo si configura come un dialogo tra linguaggi diversi, dove l’arte contemporanea incontra la storia e la parola, ma anche la memoria e la stratificazione storica dei luoghi e dei simboli. Nei reciproci rimandi, la tradizione si fa arte viva e la memoria si eleva a narrazione universale. Il progetto dimostra come la creatività contemporanea, sia capace di offrire la possibilità di rivitalizzare siti tradizionali attraverso nuove letture estetiche e concettuali, trasformandoli da semplici tracce del passato a poli culturali dinamici.
L’integrazione dell’arte contemporanea in contesti storici crea un dialogo potente tra passato e presente, sottolineando l’importanza del sito e arricchendone la percezione identitaria e narrativa, ma anche stimolando la nascita di nuovi contenuti di senso e attivando processi di “risemantizzazione” di luoghi tradizionali, processi essenziali per la loro conservazione e per una vera valorizzazione sociale e culturale sostenibile.
MARIA RACHELE BRANCA Scultrice e ceramista originaria di Bagnoli Irpino (AV), dove attualmente vive e opera. si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la guida del maestro Franco Mauro Franchi. Il suo linguaggio scultoreo, fortemente personale e sintetico, eleva la figura umana, prevalentemente femminile, a un simbolo universale e atavico. I suoi soggetti sono resi con una sintesi formale che li spoglia del dettaglio superfluo, presentando figure solenni e chiuse, con volti enigmatici e votati all’introspezione. Scrive di lei la curatrice Rossella Della Vecchia “Dipinte oppure plasmate nell’argilla, nel cemento o scolpite nella pietra, talvolta ricorrendo a materiali di recupero, le sue opere rivelano, dunque, una peculiare cifra stilistica, che, nell’idealizzazione della forma e nell’essenza materica della superficie scultorea, quanto di quella pittorica, riesce ad instillare un sentimento di contemplazione, vividamente introiettato dallo spettatore
ROSANNA DE CICCO
È una figura poliedrica nel panorama culturale campano, distinguendosi come artista, curatrice e instancabile promotrice del dialogo tra l’arte contemporanea e la valorizzazione del patrimonio territoriale. Si è formata all’Accademia delle Belle Arti di Napoli in Pittura e Decorazione La sua ricerca artistica tratta il supporto come un vero e proprio “scenario di memorie”, creando opere che sono intimi reliquiari emotivi: composizioni che fondono il figurativo stilizzato con il ready-made della memoria, elevando i reperti del passato a simboli universali e potenti dell’anima femminile Scrisse di lei lo storico dell’arte Angelo Calabrese “porta sangue vitale alle sue visioni, alle voci che tornano dai tempi della culla e dei primi passi e illuminano ora finalmente la vastità della scoperta di dimensioni irrinunciabili…fa poesia con la storia delle sue più care cellule di pietra e di paese, con lo spazio dove il respiro cerca la montagna lontana e si perde nelle distese di campi fertili”.
MAYA PACIFICO
Artista che unisce una solida preparazione teorica ad un’intensa ricerca sperimentale, ha affiancato alla creazione artistica una lunga carriera come critica e storica dell’arte, raggiungendo una piena coincidenza tra pratica e teoria. La sua produzione recente si concentra su opere realizzate con pagine bruciate e ritagliate, dove il materiale viene manipolato, scomposto e ricomposto in superfici espandibili, metafora della memoria e della sua frammentarietà. Nelle sue creazioni riflette sul valore simbolico del libro e della parola scritta, emblemi di conoscenza e al tempo stesso di precarietà, poiché i ricordi, come le parole, possono dissolversi o riemergere trasformati. I resti bruciati diventano testimonianze della persistenza della memoria e della ricerca di una nuova tangibilità. Ha partecipato a eventi di rilievo come Milano Expò 2015, le celebrazioni per il cinquecentenario di Leonardo da Vinci a Firenze e per i settecento anni di Dante Alighieri. Ha esposto in sedi prestigiose in Italia e in diverse città internazionali come New York, Pechino e Amsterdam
ANNA POZZUOLI
Artista con radici statunitensi, il cui vissuto newyorkese ha influenzato il gusto e l’apertura multietnica, vive e lavora a Capua (CE). Si è specializzata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, sviluppando una ricerca che dalla pittura si estende alla scultura e al design. La sua poetica si fonda sulla sperimentazione di materiali, in particolare dei metalli, lavorati come “esili membrane”, capaci di riflettere e modulare la luce, elemento essenziale e strutturale delle sue opere. Il segno pittorico diventa un alone che segue i riflessi del metallo, mentre la forma assume valore simbolico e universale. Nelle sue opere la materia diventa linguaggio e strumento di contemplazione profonda. Ha esposto in sedi prestigiose in Italia e all’estero – tra cui il museo di arte contemporanea di Caserta, PAN di Napoli, Arte e Arti a Brasilia, Museo del Calzando in Spagna; il suo lavoro è stato studiato da critici come Massimo Sgroi, Enzo Battarra, Luciano Caprile.
A comporre lo staff di progetto Alessandra Aufiero- Art Curator Rosanna De Cicco- Set Designer Antonella Ieppariello- Event Manager Elisabetta de Feo- Ufficio Stampa
Il programma dell’evento prevede il Convegno di apertura e presentazione della Mostra alle ore 18 di sabato 8 novembre presso la sala Consiliare del Comune di Montefusco. Alle ore 19 il Vernissage della mostra di arte contemporanea “Fili di Sortilegio” presso il Museo del Tombolo dell’Ex Carcere Borbonico di Montefusco. Il Progetto è stato sostenuto dalla Regione Campania e rientra nel “Piano Promozione Culturale 2025”, ai sensi della L.R. 7/2003.
Per ingressi e prenotazioni rivolgersi alla sede della Pro-Loco di Montefusco, via Pirro de Luca, 19- Montefusco 0825.1724332
Da lunedì al venerdì ore 10-13/ 15-18
Sabato e Domenica: ore 10-13/ 15.30- 18.30





