E’ stato il rito della transumanza a rivivere a Senerchia con Antonio Lullo e la sua famiglia lungo un itinerario partito da Teora. La transumanza è stata inserita nel 2019 dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, che ha riconosciuto il valore della pratica sulla base di una candidatura transnazionale presentata da Italia, Austria e Grecia. Si tratta di una tradizione che affonda le sue radici nella preistoria e che vive grazie agli antichi “tratturi” che testimoniano, oggi come ieri, un rapporto equilibrato tra uomo e natura e un uso sostenibile delle risorse naturali.
“Un’occasione di ritrovo della comunità – si legge nella nota di Coldiretti Avellino – soprattutto e sempre, una grande occasione per sostenere il sacrificio, la caparbietà, la tenacia dei nostri allevatori e di chi con coraggio si tiene ancorato a radici profonde. Ci piace riportare quanto sancito dall’UNESCO: ‘evidenziando l’importanza culturale di una tradizione che ha modellato le relazioni tra comunità, animali ed ecosistemi, dando origine a riti, feste e pratiche sociali che costellano l’estate a l’autunno, segno ricorrente di una pratica che si ripete da secoli con la ciclicità delle stagioni in tutte le parti del mondo.’ E oggi ringraziamo Antonio e la sua famiglia per voler essere custodi di tanto valore, per continuare a custodire la nostra “regina”- come amiamo definirla: la Vacca Podolica”