Corriere dell'Irpinia

A Zungoli rivivono le antiche ricette con la sagra della chicozza

Saranno i piatti della tradizione a rivivere nella sagra della chicozza zungolese, in programma il 30 agosto a Zungoli. Un itinerario dedicato alla degustazione di piatti a base di chicozza, varietà di zucca a polpa bianca di forma allungata, che si concluderà con la musica dei Rare Antica. Seguirà il 31 agosto al campo sportivo la festa della trebbiatura, dalla rievocazione della trebbiatura ai ritmi di Seppuccio Folk. Il primo settembre, alle 17, nel cortile del castello normanno si terrà la premiazione del contest a premi “Il balcone fiorito” con gli interventi di Dario Bavaro, presidente della giuria tecnica e Angelo Verderosa, console del Touring Cliub Italiano. A garantire l’intrattenimento musicale Carolina Dello Iacono e Antonio Grande e i monologhi tratti da Filumena Marturano a cura di Maria Gabriella Tinè. Introdurrà Maria Loreta Chieffo, presidente della pro loco di Zungoli.

E’ Maria Loreta Chieffo a consegnare i suoi ricordi della preparazione della zucca “La zucca, trasformata in anelli, veniva scrutata dagli occhi attenti e pazienti delle nonne che ne scartavano eventuali fili non così riusciti, quindi le parti buone, dopo essere state tenute in ammollo, con acqua tiepida e sale, venivano calati in acqua bollente appena salata, lasciate venire a galla, scolate, raffreddate e tagliate a listarelle, imprecise ma rese armoniose, pronte per passare alla seconda fase di cottura. Ieri, olio bollente, aglio a spicchi medi, listarelle da immergere, forchettoni per girarle solo quando la parte sottostante appariva ben rosolata e… voilà! Secondo lato della zucca da indorare nell’olio profumatissimo fino a togliere le listarelle e posarle in una spasetta o piatto ampio da portata, specificando che, è di questi tempi, un valido e meritato rilancio; oggi negli agriturismi, nei ristoranti irpini, richiedere un piatto di zucca secca, è una abitudine o un vero appuntamento con un alimento non solo bello a vederlo ma soprattutto super piacevole per il palato dei buon gustai.
Durante l’inverno questo secondo piatto è accompagnato da porzioni di baccalà, un tempo piatto delle tavole contadine, perchè non così costoso, oggi, invece, una prelibatezza che richiede una giusta consapevolezza della sua bontà sì, ma innanzitutto del suo costo, visto l’iter complicato per farlo arrivare e conservare e cucinare, non solo nella ristorazione quant’anche nelle nostre abitazioni.
Fino a qualche decennio fa chicozza secca e baccalà era piuttosto un secondo della festività di tutti i Santi, della Vigilia di Natale ed altre vigilie religiose invernali, oggi è un gourmet da baffi unti, per ogni occasione! Non solo un piatto conosciuto e richiesto dagli adulti, in verità, quanto piuttosto, una vera delizia per il palato di giovani e più giovani, i quali ne apprezzano la bontà a sanno bene con quali vini accompagnarlo”
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