Si fa riflessione sul Mistero del Principio, al di là del significato strettamente legato alla Natività, “Ab ovo” la mostra in programma dal 14 dicembre al 30 gennaio nella PIMAC – Pinacoteca d’Arte Contemporanea Città Di Montoro, “La nascita – scrive Eliana Petrizzi nelle note di presentazione dell’opera – è per tutti la prima e più straordinaria esperienza di accesso alla vita. Eppure, il pensiero occidentale si è perlopiù soffermato sulla morte come unico mistero e condizione fondamentale dell’essere al mondo; un’interpretazione della morte che ha portato in evidenza lo statuto esistenziale dell’Esserci umano come “essere-per-la-morte”, per usare il linguaggio heideggeriano. Pur nel dispiegarsi multiforme delle sue tante sfumature, l’arte contemporanea sceglie da decenni un approccio al trascendente più laico che religioso. Le scene topiche della tradizione cristiana sono rielaborate in un’ottica spesso dissacrante, per veicolare messaggi attuali; soprattutto per parlare della generale crisi di ideali del nostro tempo. In questi giorni, è il tema della Natività a tenere campo nei festeggiamenti natalizi”. D
i qui la sfida, prosegue Petrizzi, di offrire una lettura “del tema che travalichi il racconto biblico originario, per estendere la propria interpretazione al senso più generale della nascita e della rinascita, del cominciamento e del “ricominciamento” in senso reale, simbolico, conoscitivo, etico ed esistenziale. La molteplicità di aspetti di cui consta la nostra vita ci pone dinanzi alla necessità di un ripensamento profondo della definizione più comune della nascita. È fuor di dubbio che la realtà della nascita sia oggi fortemente presente in ogni tipo di dibattito bio etico. Ma al di fuori di questo orizzonte, che cosa significa esattamente nascere, e qual è il suo senso originario? La PIMAC lo ha chiesto a 26 artisti contemporanei, lanciando loro la sfida di fornire una personalissima lettura di un tema di così profonda attualità. Nascita, rinascita e resilienza sono termini a cui la crisi post pandemica ci ha abituati con asfissiante ricorrenza. Ma mentre la resilienza rimanda alla capacità di ritornare alla condizione antecedente all’evento critico che ha alterato un determinato equilibrio, la rinascita connota la capacità di agire un cambiamento in sostanziale discontinuità con il passato, che si rivela in grado di liberare forze e potenzialità precedentemente inespresse. Rinascere a questa vita in una forma nuova implica la capacità di rielaborare l’esperienza grazie ad un sapere dell’anima che, interrogandosi sul senso di ciò che si è vissuto, favorisce una trasformazione del proprio modo di organizzare e decodificare l’esperienza esistenziale del venire e del restare al mondo. Si tratta di un processo che richiede innanzitutto di riparare le ferite inferte da ideologie distruttive, da un ambiente disfunzionale, da esistenze antropologicamente degradanti, cronicamente sfiduciate; per provare a superare il delirio d’impotenza che attanaglia il nostro tempo.’
A prendere parte all’inaugurazione Antonello Cerrato, Consigliere Provinciale Salvatore Carratù, Sindaco Città di Montoro Giovanni Gaeta, Assessore alla Cultura Eliana Petruzzu, artista e direttore artistico PIMAC Gerardo Fiore, Presidente Associazione culturale ‘ContemporaneaMente APS’
A esporre le loro opere di Elio Alfano, Antonio Bergamino, Raffaele Boemio, Antonio Caporaso, Giovanni Cavaliere, Franco Cipriano, Ugo Cordasco, Anna Crescenzi, Giovanni Cuofano, Diana D’Ambrosio, Luca Daniele, Adriano Eccel, Tonia Erbino, Ellen G, Loredana Gigliotti, Angelina Kuzmanovic, Pino Latronico, Jacopo Naddeo, Arturo Pagano, Luigi Pagano, Elisana Petrizzi, Maria Sara Pistilli, Angelomichele Risi, Franco Sortini, Ernesto Terlizzi, Gennaro Vallifuoco.