Abusi su minore confermata inflitta in secondo grado per Don Livio Graziano. La Cassazione conferma la condanna a 8 anni di reclusione per il sacerdote accusato di aver molestato un minore, La IV sezione del Tribunale della Corte di Appello di Napoli aveva confermato la sentenza di primo grado nei confronti del sacerdote fondatore di una cooperativa sociale per l’assistenza alle persone con problemi di depressione e disturbi dell’alimentazione.
L’uomo, difeso di fiducia dagli avvocati Gaetano Aufiero e Gianpiero De Cicco, è accusato di aver abusato di un minore di 13 anni. Il 24 novembre 2022, presso il Tribunale di Avellino, dinanzi al Giudice Lucio Galeota, veniva emessa la sentenza di primo grado. Il Pubblico Ministero Lorenza Recano, per l’imputato, aveva chiesto la pena di anni undici di reclusione. La condanna, infine, è stata di anni 8 otto di reclusione e disponendo anche il riconoscimento dei danni alle parti civili – il minore e i genitori – assistititi dai legali Giovanni e Benedetta Falci del foro di Salerno.
Don Livio fu tratto in arresto il 26 ottobre 2021, dopo che le indagini, coordinate dal procuratore di Avellino Domenico Airoma furono avviate a seguito della denuncia presentata dal padre del ragazzino. Quest’ultimo, stando a quanto si apprende, è stato ospite della cooperativa dallo scorso giugno fino al mese di settembre 2021. Gli inquirenti ritennero di avere tutte le prove dei presunti abusi subiti dal 13enne.
Al processo di primo grado si è arrivati dopo la denuncia presentata dal padre del ragazzino. La vittima era stata ospitata presso la struttura gestita da don Livio nel periodo tra giugno e settembre 2021, e la denuncia sarebbe arrivata poco dopo il suo rientro a casa. A presentare denuncia fu il padre della vittima, poi le indagini dei Carabinieri avrebbero accertato gli abusi: il racconto del 13enne, ascoltato in ambiente protetto con il sostegno di psicologi, fu ritenuto attendibile dai professionisti e dagli inquirenti, a supporto dell’accusa una serie di riscontri, come i messaggia sfondo sessuale inviati dal sacerdote sul cellulare del tredicenne. La misura cautelare per il religioso fu emessa il 26 ottobre 2021, dopo che le indagini coordinate dal procuratore Domenico Airoma partirono a seguito della denuncia presentata dal padre del ragazzino. Gli inquirenti ritennero di avere tutte le prove dei presunti abusi subiti dal 13enne.
Don Livio, che non è alle dipendenze della Diocesi di Avellino, dopo aver trascorso alcuni anni in ritiro spirituale presso il Santuario di Montevergine aprì ad Avellino un ufficio di consulenza nutrizionista e fondò la cooperativa sociale «Effatà, Apriti» con sedi nei comuni di Parolise e di Prata Principato Ultra. La sentenza definitiva dove la Corte di Cassazione riconfermando la condanna in appello a otto anni di reclusione, ha rigettato per inammissibilità l’appello dei difensori del sacerdote.