E’ un libro certamente prezioso quello che consegna Emanuela Sica in “Memorie di una Janara”, edito da Delta 3, rendendo omaggio al coraggio di donne emarginate dalla società perchè giudicate pericolose, perchè non rispettavano le convenzioni del tempo. Sarà presentato il 16 maggio, alle 17.30, presso il Circolo della Stampa nel corso di un incontro promosso dall’Accademia dei Dogliosi di Avellino. A portare i propri saluti Fiorentino Vecchiarelli, alla guida dell’Accademia dei Doglioso e Pasquale Luca Nacca di Insieme per Avellino, Ilde Rampino, Rita Nicastro e Luigi Anzalone. Ad impreziosire l’incontro le letture di Giusy Nazzaro e in inglese di Giuseppina Manganelli. Un volume prezioso, perchè parte dalla consapevolezza della profondità del sapere di creature, a lungo bollate come figlie del demonio. Donne che rappresentavano, invece, un ponte tra terreno e sacro, tra vita e morte, capaci di decifrare il cielo e comprendere i segreti delle piante e trasformarli in vita o morte. Non ha dubbi Emanuela, una vita come avvocato, scrittrice, poetessa, dedicata alla difesa dei diritti delle donne, “Etichettare una donna come strega era più che un insulto: era un’arma per ridurre al silenzio. Dire ‘sei una strega’ significava precisare ‘sei pericolosa e non ti posso controllare’. Era un modo per relegare il sapere al margine, per spegnere una luce che brillava troppo forteâ€. Ad alternarsi, in un racconto che fonde registri differenti, pagine di prosa e poesia, a partire dal misterioso manoscritto ritrovato da Michele in una casa abbandonata, in contrada Li Pacci, dove si racconta che le case siano abitate da spiriti inquieti. L’autrice ci accompagna alla scoperta di quel manoscritto sulla cui copertina campeggia lo stesso titolo del romanzo “Memorie di una janaraâ€. E’ così che Michele e Ginevra cominciano questo percorso sulle tracce delle Janare, nel tentativo di andare al di là di luoghi comuni e pregiudizi, per comprendere come queste donne, in possesso di un patrimonio di conoscenze precluse agli altri o semplicemente ribelli alle convenzioni del tempo, fossero state a lunghe emarginate dalla società . Michele e Ginevra scopriranno presto che quel manoscritto custodisce anche ricette antiche, infusi e pozioni, simbolo del patrimonio di conoscenze di cui le streghe erano detentrici, dal filtro dell’amore bramoso all’incantamento per sogni profetici, dall’antidoto contro i veleni all’infuori di verità . Fino a racconti dedicati ad antiche credenze e storie di Janare