Ridurre al minimo gli accorpamenti delle scuole sul territorio. E’ la sfida lanciata dall’Assessore alla scuola della Regione Campania Lucia Fortini e dal direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Ettore Acerra nel corso della riunione presso gli Uffici della Regione Campania. A partecipare al confronto anche l’Anief con Gino Masciotra, Presidente Provinciale Anief Benevento, e Margherita Cammisa, Dirigente Sindacale Anief Napoli.
L’assessore regionale all’istruzione ha offerto un quadro della rete scolastica campana. Già nell’anno scolastico 2024/2025, per la regione Campania erano state oltre 100 le istituzioni scolastiche accorpate, portando ad uno stravolgimento della rete scolastica campana. Molto colpite le province di Avellino, Benevento e Salerno, con accorpamenti di scuole territorialmente molto distanti: ciò ha comportato, in diversi casi, gravi difficoltà organizzative per i dirigenti scolastici e i DSGA, le quali, successivamente, si andavano poi a riversare su docenti e alunni.
Di qui la proposta di un numero di dimensionamenti nettamente inferiori (circa 14), soprattutto evitando di coinvolgere le province dell’entroterra, già fortemente colpite lo scorso anno. Tale prima proposta di dimensionamento tiene conto di diversi aspetti, in particolare dei pensionamenti dei dirigenti scolastici. “Bisogna porre molta attenzione a questo fattore,” sottolinea Ettore Acerra, Provveditore della Campania, “i dati sui reali pensionamenti saranno certi solo tra qualche tempo: si potrebbero effettuare, così, degli errori di valutazione nelle proposte di dimensionamento, alterando così la salvaguardia di un buon funzionamento della rete scolastica.”
Per quanto concerne la nuova offerta formativa, per l’a.s. 2025/2026, in diverse istituzioni scolastiche si avranno l’attivazione di nuovi indirizzi, in particolare il “liceo del Made in Italy“. Grande attenzione, ha ribadito Fortini, è stata rivolta alla salvaguardia dell’indirizzo dell’istituzione scolastica richiedente, andandone a salvaguardane l’identità. “L’attivazione di così tanti nuovi percorsi – ha spiegato Acerra – potrebbe portare ad una diffusione massiva di indirizzi identici in istituzione scolastiche territorialmente troppo vicine: anche in questo caso è necessario operare attraverso verifiche continue e con razionalità.”
“Bisogna tener conto del fatto che nelle scuole le figure monocratiche sono rappresentate non solo dai Dirigenti Scolastici, ma anche dai DSGA – osserva Margherita Cammisa – è necessario, quindi, operare nei dimensionamenti tenendo conto dei pensionamenti di entrambe le figure, e soprattutto non creando esuberi e sovrannumerari”.
“Il dialogo tra le organizzazioni sindacali e gli enti territoriali sono fondamentali per istituire una rete scolastica funzionale ed efficiente – sottolinea Stefano Cavallini – Solo in questo modo sarà possibile avere degli accorpamenti adeguati alle realtà territoriali e proficui al funzionamento della rete scolastica regionale”.