L’Alto Calore servizi è vicino al salvataggio. È stato firmato il decreto per l’affidamento all’Alto Calore del servizio idrico integrato in Irpinia. La svolta a pochi giorni dalla scadenza per il concordato: il Tribunale di Avellino si prepara a convocare l’assemblea dei creditori. Il 2 maggio i commissari incontrano l’amministratore Michelangelo Ciarcia.
E’ stato approvato oggi dal Presidente Vincenzo De Luca, nelle funzioni di commissario con poteri sostitutivi, l’atto di affidamento del servizio idrico integrato alla società Alto Calore S.p.A. L’affidamento, di durata quinquennale, riguarda il servizio idrico per l’intera provincia di Avellino, e in via transitoria, per alcuni i Comuni della provincia di Benevento, in attesa dell’operatività della nuova gestione sannita.
“Si tratta di un tassello strategico per la riorganizzazione e rilancio del servizio idrico nei territori interessati. Ma rappresenta anche- fa sapere il governatore ina nota- un presupposto fondamentale per consentire alla società di avviare una nuova fase di risanamento finanziario, reso ancor più necessario nell’attuale gestione in regime di concordato giudiziale.
“La Regione in questi mesi si è fattivamente impegnata per favorire una soluzione positiva della vicenda Alto Calore S.p.A, a cominciare dall’accordo storico intervenuto con la Regione Puglia per la restituzione all’Irpinia di gran parte delle risorse idriche provenienti dalle sorgenti di Cassano, ed alle misure per la riduzione dei costi energetici connessi al vettoriamento della risorsa”.
attuazione ad un programma impegnativo e coerente con questi nuovi obiettivi.Ora ottenuto l’affidamento, l’Alto Calore completerà la cessione del ramo d’azienda sannita al Distretto di Benevento che, nel frattempo, dovrà rendere operativa una nuova società privata al 49%.
Intanto dopo che il Tribunale fallimentare ha dato via libera al concordato preventivo, ora tocca all’assemblea dei creditori, votarne l’approvazione definitiva. Poi potrà iniziare la fase di risanamento dei conti per scongiurare il fallimento chiesto dalla Procura a causa dei debiti abnormi che pesano sulla società di Corso Europa.
Per il momento il piano prevede cinque anni per sanare il debito e soddisfare integralmente i crediti verso i comuni. Si parte da una analisi della situazione attuale: attivo dello stato patrimoniale di 242 milioni di euro, capitale circolante di 96 milioni, un capitale immobilizzato di 145 milioni euro. Il passivo evidenzia, invece, un patrimonio netto pari a 69 milioni di euro e un totale delle esposizioni debitorie di 168.475 milioni, di cui i debiti a breve termine rappresentano l’ 85,96% .
Nel 2021 un fatturato di 54.913 milioni di euro, in forte aumento, del 23,40% in confronto a quello conseguito nell’esercizio precedente. Il bilancio si è chiuso con una perdita di 33 milioni, evidenziando un peggioramento rispetto all’esercizio precedente in cui si registra un utile di 44 milioni di euro.
Per migliorare lo stato debitorio l’Alto Calore ha messo in campo diverse azioni: trasferimento alla Regione Campania della gestione dei siti di Cassano; Irpino e di Baiardo di Montemarano ed efficientamento del costo dell’energia elettrica; accordo con la Regione Campania, come da delibera della giunta regionale che comporta per l’Acs l’incasso complessivo di oltre euro 49.000.000 nei cinque anni di esecuzione del piano concordatario.
Altra misura importante prevista dal piano, mira pure a riscuotere i crediti vantati nei confronti di utenti morosi: in tutto 136 milioni lordi (74 milioni netti, senza contare quelli iscritti in bilancio). I crediti verso clienti realizzabili durante il periodo di esecuzione del concordato – esigibili – sono pari 35 milioni. Invece il totale dei debiti di Alto Calore verso fornitori è di 81 milioni.