Alto Calore, l’annuncio ufficiale dell’affidamento del servizio idrico integrato all’Alto calore potrebbe arrivare in occasione della visita del Governatore prevista domani alle 16 presso l’abbazia di Montevergine. La Regione Campania ha trasmesso gli atti ai giudici della sezione fallimentare del tribunale di Avellino. Il documento è stato inviato alla sezione fallimentare a titolo informativo per consentire una valutazione preventiva sull’affidamento di una gestione tramite un contratto pubblico ad una società che ha un procedimento di concordato in corso. Lo stesso Tribunale di Avellino ha rinviato l’assemblea con i creditori che dovranno accettare il progetto di concordato presentato dall’amministratore unico Michelangelo Ciarcia, per consentire la conclusione dell’iter di affidamento. Ora si attende solo l’annuncio della ratifica del provvedimento, senza il quale salterebbe il Concordato, unica ed ultima chance per evitare il fallimento del’Alto Calore.
Nei giorni scorsi il Governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva chiesto agli uffici competenti di accelerare in vista della fine del mese. Settimane intense e piene di lavoro per la dirigenza del’Alto Calore che si è dedicata alla riprogrammazione economica e industriale della società, con l’ultimo adempimento richiesto dalla Regione Campania, l’asseverazione del piano economico e finanziario per il prossimo quinquennio.
Il Presidente dell’Alto Calore Michelangelo Ciarcia ha completato,infatti, l’ultimo adempimento richiesto dalla Regione Campania. L’ente di corso Europa aveva proceduto a far asseverare da un istituto di credito il Piano economico e finanziario per il prossimo quinquennio.L’Asseverazione del PEF (piano economico finanziario) ha permesso alla società di corso Europa di certificare la sostenibilità economica del progetto presentato.
Una volta ottenuto l’affidamento, l’Alto Calore completerà la cessione del ramo d’azienda sannita al Distretto di Benevento che, nel frattempo, dovrà rendere operativa una nuova società privata al 49%. Poi potrà iniziare la fase di risanamento dei conti per scongiurare il fallimento chiesto dalla Procura a causa dei debiti abnormi che pesano sulla società di Corso Europa.
Se tutto andrà per il verso giusto, l’Acs potrà anche avere la gestione del servizio idrico, decisione che spetta alla Regione, considerato che il distretto Calore Irpino dell’Eic – che comunque si è espresso a favore – ha dovuto passare la mano scaduto il termine dei tre mesi dal momento dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis. Per il momento il piano prevede cinque anni per sanare il debito e soddisfare integralmente i crediti verso i comuni. Si parte da una analisi della situazione attuale: attivo dello stato patrimoniale di 242 milioni di euro, capitale circolante di 96 milioni, un capitale immobilizzato di 145 milioni euro. Il passivo evidenzia, invece, un patrimonio netto pari a 69 milioni di euro e un totale delle esposizioni debitorie di 168.475 milioni, di cui i debiti a breve termine rappresentano l’ 85,96% .
Nel 2021 un fatturato di 54.913 milioni di euro, in forte aumento, del 23,40% in confronto a quello conseguito nell’esercizio precedente. Il bilancio si è chiuso con una perdita di 33 milioni, evidenziando un peggioramento rispetto all’esercizio precedente in cui si registra un utile di 44 milioni di euro.
Per migliorare lo stato debitorio l’Alto Calore ha messo in campo diverse azioni: trasferimento alla Regione Campania della gestione dei siti di Cassano; Irpino e di Baiardo di Montemarano ed efficientamento del costo dell’energia elettrica; accordo con la Regione Campania, come da delibera della giunta regionale che comporta per l’Acs l’incasso complessivo di oltre euro 49.000.000 nei cinque anni di esecuzione del piano concordatario.
Altra misura importante prevista dal piano, mira pure a riscuotere i crediti vantati nei confronti di utenti morosi: in tutto 136 milioni lordi (74 milioni netti, senza contare quelli iscritti in bilancio). I crediti verso clienti realizzabili durante il periodo di esecuzione del concordato – esigibili – sono pari 35 milioni. Invece il totale dei debiti di Alto Calore verso fornitori è di 81 milioni.