Si è spento dopo una lunga malattia, all’età di 82 anni, Guido Bossa, giornalista di razza, in prima linea negli organismi di categoria, nostro prezioso collaboratore sulle pagine del Corriere dell’Irpinia e prima del Quotidiano del Sud. Segretario dell’Unione nazionale pensionati, dopo esserne stato presidente per più mandati, era stato componente del Cdr di Avvenire. A contraddistinguere la sua scrittura una capacità di analisi straordinaria che gli consentiva di leggere il presente, immaginando sempre i possibili scenari futuri. Era un maestro della professione, credeva in un giornalismo nobile, capace di promuovere la riflessione sul nostro tempo e sensibilizzare le coscienzwe.
«Era stato componente del Comitato di redazione di Avvenire. Cattolico, tra i fondatori delle componenti progressiste del sindacato, Autonomia e solidarietà e, ora, di Controcorrente, è stato più volte delegato ai nostri congressi. Ci mancherà tantissimo. Guido sei stato un fratello maggiore per me, per tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per il nostro sindacato, grazie», ricorda il presidente Ungp, Paolo Serventi Longhi. A ricordarlo con commozione anche la Federazione nazionale della Stampa italiana.
Fino all’ultimo aveva continuato a scrivere, interrogandosi sui complessi scenari internazionali. dal piano di riarmo europeo alla politica di Trump. In un post aveva raccontato anche la sua degenza al Gemelli, poco lontano da dove era ricoverato il Pontefice. “Cosa si prova soffrendo di una patologia polmonare, mentre Papa Francesco, quasi a due passi da te, condivide la stessa sofferenza, anzi con punte più acute? La cadenza quotidiana dei bollettini medici è ogni volta uno squarcio di diagnosi che ci si sforza di applicare al proprio caso, pur consapevoli che ogni paziente è una storia a parte. Certo, tutte le differenze del caso vanno messe nel conto, ma c’è un dato comune nei testi letti ogni sera dai sanitari: ed è l’atteggiamento di Papa Francesco nei confronti della malattia, che pure non gli risparmia sofferenze. Il Papa guarda alla sua malattia con fiducia, fiducia nelle cure che gli vengono somministrate e nella loro efficacia. E con quella speranza che è la cifra con la quale ha voluto connotare l’anno giubilare iniziato con l’apertura della Porta santa di San Pietro. E in qualche modo, con il suo esempio silenzioso, Francesco ci esorta a condividere l’apertura del cuore alla speranza”.
I funerali saranno celebrati venerdì 11 aprile, alle 11, nella chiesa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, in largo Fausto Vicarelli a Roma. Gli giunga l’abbraccio del direttore Gianni Festa e della redazione