AVELLINO – Addio allo storico giornalista e politico avellinese Lino Jannuzzi. Aveva 96 anni. Originario di Grottolella è stato protagonista di una prestigiosa carriera nel giornalismo italiano, cominciata all’Espresso e con il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari. Fu senatore con il Psi nel 1968 e poi di nuovo nel 2001 con Forza Italia, senza però mai abbandonare la stampa.
La sua scomparsa viene ricordata in queste ore da varie personalità politiche e professionali della nazione. Marco Taradash: “Lino Jannuzzi ha vissuto una vita meravigliosa e turbolenta, immergendo se stesso fra i flutti della passione politica e giornalistica, dell’amore, della spropositata ansia di godere di ogni istante della vita a qualsiasi prezzo e costo. E’ stato, nei miei ricordi personali, un grandissimo direttore di Radio Radicale nell’epoca più infame del terrorismo e della infermità dello Stato, dei partiti consociati, dei grandi giornali legati gli uni con gli altri dalle catene della più macabra compunzione (la celebrarono nei termini della ‘fermezza’ ma era infermità morale e ideale, opportunismo, coscienza ottenebrata dal vizio del potere). Jannuzzi con Pannella e Sciascia ne disboscarono le ipocrisie, e chi volle vedere vide. Un saluto e un abbraccio forte a Mariolina e alle figlie”.
Gianfranco Rotondi: “Oggi scompare un grande avellinese, tra i più importanti giornalisti italiani del Novecento: addio a Lino Jannuzzi, del quale fui collega in Senato qualche vita fa”.
Gigi Casciello: “E’ morto Lino Jannuzzi, un protagonista vero della politica e del giornalismo italiano. Sono stato fortunato ad averlo come direttore a il Giornale di Napoli e poi come amico: che lezioni di giornalismo i suoi Malaspina… Ed è persino banale dire che con Lino se ne vanno anche gli anni più belli. I ricordi si rincorrono, una cena a Scario con Emiddio Novi, i racconti di quando nel 2001 tornò in Parlamento dove alla fine degli anni Sessanta era già stato da senatore socialista eletto nel Cilento, il rammarico di non essere riuscito a vederlo negli ultimi anni. E il dolore più grande è leggere poche righe frettolose con le quali l’Ansa ne annuncia la morte. Lino Jannuzzi è stato molto, tanto di più ma questi sono i tempi senza memoria nei quali viviamo… E stasera nella tristezza che mi avvolge per Lino e per chi gli ha voluto bene. Un abbraccio alla famiglia, ai figli e uno più grande a Francesco e Chantal. Ciao maestro. Grazie per tutto”.
Vittorio Sgarbi: “Libertario, ironico, ribelle, coraggioso, sempre controcorrente. Questo era Lino Jannuzzi. Che per difendere le proprie idee ha combattuto contro un potere oscuro e illiberale. Onore a un uomo libero, nel tempo oscuro di una democrazia malata. Le sue idee vivono in noi”.