La protesta organizzata da Cgil e Uil ha sfilato in corteo anche per le strade di Avellino. Un nutrito gruppo di lavoratori e lavoratrici, accompagnati da numerosi cittadini che si sono aggiunti allo sciopero, sono partiti da Piazza Castello per confluire a Piazza Libertà, passando per Corso Umberto.
Alla testa del corteo presenti i segretari Franco Fiordellisi (Cgil Avellino) e Luigi Simeone (UIl Avellino-Benevento). Zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale e un nuovo modello sociale e di fare impresa è stato il letimotiv della protesta che ha riempito il centro di Avellino
Ma sono tante le vertenze portate in piazza. “Ora Basta è lo slogan che abbiamo scelto da un po’ di manifestazioni a questa parte poiché quello che è succede ultimamente è un’assurdità. Non si può continuare con questa strage- afferma Fiordellisi -, servono delle risorse, degli investimenti. Sta per passare una finanziaria che porterà dei nuovi tagli”.
“Oggi ad Avellino Cgil e Uil sono contro le politiche di questo governo. Siamo su due fronti opposti – osserva Simeone – , abbiamo due idee di Paese totalmente diverse. L’Italia va rilanciata a partire dal Mezzogiorno mentre loro vogliono spacchettarlo con la follia dell’Autonomia Differenziata. Vogliamo l’istituzione di una commissione per la sicurezza sul lavoro e l’omicidio sul lavoro. La politica deve fare una profonda riflessione”.
Una situazione delicata è quella dell’Industria Italiana Autobus che, a quanto risulta dalle ultime indiscrezioni, si andrebbe verso la privatizzazione con la cessione al gruppo Seri. La sindacalista Fiom Silvia Curcio ha espresso grande preoccupazione, utilizzando parole molto dure, piene di angoscia per il futuro che attende allo stabilimento:
“Sembra che il governo abbia deciso di dare l’IIA al gruppo Seri. Abbiamo alzato l’attenzione sul rischio di affidare l’azienda al gruppo di Civitillo, della possibilità privatizzazione, che porterebbe a numerosi licenziamenti. Oggi sembrano tutti disinteressati, anche la Regione Campania avalla questa decisione. Quei terreni fanno gola. La vertenza che abbiamo condotto é stata esemplare. Preferirei essere arrestata piuttosto che non difendere la fabbrica. I politici non fanno un passo per difendere quello che abbiamo.
Chi fa politica oggi difende il proprio orticello. Dismettiamo l’unica azienda italiana che produce autobus. Cari prossimi candidati, dovunque voi sarete noi saremo se la notizia dovesse essere confermata. Inizierà una battaglia più cruenta della scorsa. Si chiude la fabbrica avendo le commesse assegnate, follia pura”.
Affrontate anche le situazioni legate alla vertenza Asidep. Non è mancato un minuto di raccoglimento per le già troppe vittime sul lavoro che si sono registrate da gennaio ad oggi. Ultimi, gli operai morti nell’esplosione che ha coinvolto la centrale idroelettrica di Suviana.
I sindacati promettono la mobilitazione totale, per farsi sentire dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, per garantire che il lavoro torni ad essere un diritto di tutti. E, soprattutto, poter fare ritorno a casa alla fine del turno lavorativo.
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