Francesco Caloia *
Domenica 11 maggio alle ore 18,00 nel castello di Gesualdo si terrà il primo concerto musicale dei “Talenti Irpini”, l’Istituto Italiano per gli Studi Gesualdiani e l’amministrazione comunale di Gesualdo vogliono creare le condizioni per avviare una rassegna permanente volta a valorizzare i talenti dei giovani musicisti irpini, dando la possibilità ai giovani di esprimersi in un luogo d’eccezione “Il castello del principe dei musici Gesualdo da Venosa”. L’antico maniero tra le sue mura ha visto vivere e morire il principe madrigalista che qui ha composto i suoi arditi madrigali, che con il loro contenuto sensuale e doloroso hanno riscosso grande apprezzamento nei secoli, come pure le sue profonde Sacre Cantiones e suoi spirituali Responsori per la Settimana Santa (Carlo Gesualdo lascia un catalogo di quasi 150 opere sia vocali, che strumentali su testi di Torquato Tasso, Gian Battista Marino altri letterati dell’epoca o scritti personalmente). La dimora gesualdina del principe è un luogo dove un appassionato di musica non può che restare a bocca aperta e che per altro ha ospitato le prime esecuzioni di opere a cui prendeva parte una camerata composta da musici che hanno fatto la storia musicale del rinascimento meridionale, come: Giovanni de Macque, Giovanni Leonardo Primavera, Scipione Stella, Scipione Dentice, Stefano Felis, Pomponio Nenna, Rocco Rodio, Muzio Efferm, Giovan Domenico Montella. Con alcuni di loro il principe era cresciuto musicalmente insieme, in quanto frequentavano la casa del padre, don Fabrizio, anch’esso appassionato musicista. Il legame che unì questi compositori al principe Gesualdo da Venosa fu così singolare, specie se raffrontato con il resto delle corti e dei mecenati dell’epoca, da risultare duraturo fin dopo la morte del principe stesso, al punto che tanto Pomponio Nenna, quanto Muzio Effrem, si interessano alla divulgazione di opere che il principe non volle pubblicare in vita, il primo inserendo composizioni di Gesualdo nel proprio VIII libro di madrigali, il secondo con una pubblicazione interamente dedicata al principe. La particolarità dei rapporti intercorrenti tra Gesualdo e la sua corte di musici va cercata nel confronto paritario che si instaura in ambito musicale. Tutti questi musicisti si sono distinti per creatività innovativa e spigliatezza compositiva, concorrendo così a quello che doveva essere un non tanto segreto intento del principe Gesualdo: vale a dire, il vincere o quanto meno contrastare l’avvento della nuova sensibilità armonico-tonale non con la riproposizione di modelli contrappuntistici cristallizzati in una tradizione compositiva già affermata, ma stravolgendo ulteriormente le strutture, avventurandosi in travagliati orditi polifonici attraverso dissonanze innovative e manieristiche melodie. Vogliamo pertanto far sì che questo posto d’eccezione diventi un luogo di grande opportunità per i ragazzi e le ragazze, appassionati musicisti che potranno esprimersi davanti ad un pubblico e abituarsi alle ansie del palcoscenico in attesa di affrontare nuove prove e nuove luci della ribalta nel panorama mondiale. Domenica intanto si esibiranno con un repertorio Classico Romantico due giovanissimi e talentuosi pianisti: Davide Casalino e Luigi Coppola, individuati dal Direttore artistico dell’evento prof. Antonio Suelzu, esperto di musica e docente presso L’Università degli Studi Lumsa di Roma. Entrambi frequentano il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, hanno preso lezioni da valenti docenti e se pur giovanissimi hanno già un curriculum invidiabile ricco di premi ed esibizioni nazionali ed internazionali, che si arricchirà ulteriormente per aver avuto la possibilità di suonare in un sito unico e magico che è stato meta di pellegrinaggio “Alla ricerca del genius loci” dello spirito e dell’identità unica del luogo che ha ispirato il principe come: Igor Stravinsky, Robert Craft, Roberto De Simone, Pino Daniele, o il regista Werner Herzog e tanti altri. Oggi, il talento viene generalmente inteso come un dono o una predisposizione naturale per eccellere in un particolare campo, esso rimane una delle qualità più affascinanti e misteriose dell’essere umano: è un insieme di abilità e capacità che una persona possiede in modo innato o che sviluppa con facilità rispetto ad altre persone. Può manifestarsi in vari ambiti come, ad esempio, la musica, lo sport, la scienza, le arti visive. Spesso pensiamo che avere talento significhi solo possedere un dono speciale, una predisposizione che permette di eccellere in un’attività specifica. In effetti le persone talentuose dimostrano spesso una padronanza eccezionale delle loro competenze, un apprendimento rapido e una creatività fuori dal comune. Il talento non può essere ridotto a una semplice abilità pratica, da solo non garantisce il successo, è solo l’inizio, una risorsa che richiede di essere coltivata e sviluppata per raggiungere risultati significativi. Molte persone talentuose non riescono a trovare la loro vera vocazione, mentre altre con meno talento si dedicano appassionatamente a un’attività e raggiungono grandi risultati. La passione, la perseveranza e l’impegno che caratterizzano questi ragazzi sono altrettanto importanti nella ricerca della propria vocazione in quanto il talento, anche se innato, ha bisogno di essere nutrito, curato e sviluppato attraverso lo studio, l’apprendimento e l’esperienza. Il feedback e la collaborazione con esperti nel campo possono aiutare a perfezionare le abilità e ad acquisire nuove conoscenze. Inoltre, la resilienza è fondamentale per superare gli ostacoli e i fallimenti che inevitabilmente si presentano lungo il cammino. Il talento da solo non basta per raggiungere grandi traguardi: sono la perseveranza e la determinazione che permettono di superare le difficoltà e di crescere continuamente. La passione e il piacere nel praticare l’attività talentuosa sono gli elementi che alimentano la motivazione e consentono di mantenere una prospettiva a lungo termine. Inoltre, è essenziale essere aperti alle opportunità di apprendimento e di crescita. Valorizzare il talento significa anche essere disposti a mettersi in gioco, ad affrontare nuove sfide e ad ampliare le proprie competenze. Partecipare a corsi, workshop o collaborare con altre persone talentuose può offrire nuove prospettive e stimoli per il proprio sviluppo. Infine, il talento può trovare il massimo riconoscimento e valorizzazione attraverso la condivisione con gli altri. Mostrare il proprio talento al mondo, sia attraverso esibizioni pubbliche, opere d’arte o pubblicazioni scientifiche, può invogliare e influenzare positivamente gli altri. Il talento può essere un catalizzatore per il cambiamento sociale, un mezzo per esprimere idee e emozioni e per ispirare gli altri a scoprire e coltivare il proprio potenziale. I Talenti, le eccellenze sono dei modelli positivi servono all’umanità perché portano esempio virtuoso, innovazione e benessere, è un nostro dovere valorizzarli dando impulso ad una nuova generazione di creativi. L’Istituto Italiano di studi Gesualdiani si propone di individuare i possibili talenti irpini nell’ambito musicale e, attraverso la “Rassegna Concertistica” e la diffusione pubblicitaria degli eventi, di metterli in evidenza e farli conoscere al mondo. Al contempo si vuole avvicinare sempre più giovani e meno giovani alla musica, al piacere estetico, un’opportunità per dare voce ad emozioni altrimenti difficili da articolare. Sono convinto che se tutti ascoltassimo più musica e frequentassimo di più i luoghi di bellezza saremmo tutti più buoni e più giusti. La bellezza se non potrà cambiare il mondo potrà sicuramente migliorarlo.
*direttore artistico Istituto Musicale studi gesualdiani