Litigi e ironia, ricatti e sarcasmo, amore e umorismo. Sono questi gli ingredienti di “Amori e sapori nelle cucine del Principe”, la fortunata pièce teatrale firmata da Roberto Cavosi e interpretata dai bravissimi e affiatatissimi Tosca D’Aquino e Giampiero Ingrassia, in scena il 7 febbraio al Teatro Gesualdo. Uno spettacolo che si declina attraverso lo scontro tra Teresa e Monsù Gaston, cuochi alla corte di Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, duca di Querceta, marchese di Donnafugata, decisi a conquistare l’attenzione del principe. A prendere forma sul palco il tentativo di comprendere ciò che accade nelle cucine di Palazzo Ponteleone mentre nei lussuosi saloni soprastanti si consuma il famoso ballo narrato né “Il Gattopardo”. Mentre sull’Italia soffiano i venti del nuovo Regno che si prepara ad unificare la penisola, nei palazzi nobiliari l’artistocrazia decadente si prepara a fare i conti con il nuovo corso della storia. Nobili impettiti e nobildonne riccamente agghindate partecipano a balli e banchetti – come quello del fidanzamento del nipote del principe – come se nulla di quanto accade intorno potrà mai mettere a rischio le loro vecchie abitudini. Volano le portate, si azzuffano i cuochi, si tirano padelle ma soprattutto si svelano amori impensabili, crudeli e meravigliosi conditi da tutti quei santi e profani profumi tipici della cucina siciliana. Teresa, la cuoca, in gioventù è stata la prostituta prediletta nientemeno che del principe. Il loro fu un amore tanto intenso quanto impossibile che incendiò un’intera estate. Ma è da allora, da vent’anni, che non si vedono e lei lo aspetta, sperando che la degni almeno di un saluto, mentre la sua anima custodisce un inconfessabile segreto.
Un segreto che Monsù Gaston, il cuoco mandato in aiuto dal principe stesso, non tarderà a scoprire: Carlo, il figlio ventenne di Teresa, è figlio del principe, che di lui non sa assolutamente nulla.
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