“La condizione nella quale versano i noccioleti irpini e l’allarme che viene dai produttori impongono di chiedere alla Regione Campania l’approvazione dello stato di calamità. Si tratta di una situazione che coinvolge l’intera produzione corilicola irpina: non solo la media Valle del Sabato, ma anche il Mandamento Baianese e diverse aree dell’Alta Irpinia”.
Lo denuncia, in una nota, il consigliere regionale campano Enzo ALAIA, che annuncia l’invio di una nota all’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, per attivare formalmente l’iter verso il riconoscimento dello stato di calamità e l’attivazione di misure straordinarie a sostegno degli agricoltori.
“Non possiamo ignorare i numeri: – aggiunge ALAIA – gli ettari coltivati in tutta la provincia di Avellino producono oltre il 40% della produzione campana, impegnando tantissimi addetti, anche in considerazione dell’indotto”. “A fronte di questi numeri, i produttori lamentano di trovarsi di fronte a un tracollo produttivo senza precedenti – aggiunge il consigliere – causato da fattori concomitanti: stress termico prolungato, bombe d’acqua, attacchi di insetti e danni da fauna selvatica, in particolare cinghiali. In molti casi si registra un calo produttivo che arriva fino al 90%. È evidente che in una condizione del genere, gli agricoltori non riusciranno neppure a coprire le spese sostenute per la coltivazione”.
Il consigliere del Gruppo Italia Viva sottolinea, poi, come il comparto corilicolo non rappresenti solo un’importante risorsa economica per i territori coinvolti, ma anche un presidio di tutela ambientale. “La Regione deve mettere in campo azioni rapide ed efficaci: riconoscimento dello stato di calamità, fondi per i ristori, sostegno tecnico e strumenti per contenere gli effetti della crisi climatica. Senza un intervento immediato, rischiamo l’abbandono di centinaia di ettari coltivati e – conclude ALAIA – la perdita irreversibile di un comparto strategico per l’Irpinia”.