Sanità sempre più malata, di decisioni sbagliate, di tagli, di assenza di pianificazione a misura di personale sanitario e di cittadino. La fuga dei medici, dal settore pubblico e dai Pronto soccorso, è la più grave emergenza degli ultimi tempi.
Il Presidente della Commissione Sanità in Campania, Enzo Alaia, consigliere regionale del Gruppo Italia Viva, fa le sue considerazioni e invita il governo a rivedere le scelte fattein manovra: “Mentre le Regioni italiane sono impegnate a contenere la fuga dei medici dal Servizio sanitario nazionale, il Governo centrale ha pensato di predisporre una manovra finanziaria che taglia le pensioni dei camici bianchi con percentuali che oscillano tra il 5 e il 25%. Una misura, questa, che, se non rivista, determinerà un fuggi fuggi di medici che saranno indotti a collocarsi in pensione prima del tempo.”
“Stando a quanto scritto nella bozza di manovra presentata alla Camera – spiega Alaia -, il Governo si accinge a ridurre le aliquote di rendimento dei contributi versati prima del ’96, con conseguenze che interesserebbero oltre la metà dei medici in servizio. Chiunque abbia un minimo di buonsenso capisce che una misura del genere porterà non solo i medici, ma anche gli infermieri a collocarsi in pensione e a scegliere il settore privato. Ed è evidente che a lasciare saranno soprattutto i professionisti con più anni di servizio che, quasi sempre, corrispondono a quelli con maggiore esperienza e con maggiori competenze.”
“Il sistema sanitario nazionale – aggiunge il Presidente della Commissione Sanità- è quotidianamente alle prese con una cronica carenza di medici e paramedici. Una criticità che andrebbe affrontata introducendo incentivi a restare e non misure che, paradossalmente, inducono il personale a lasciare. D’altronde – osserva poi Alaia – le “sirene” non sono rappresentate solo dalle strutture private, ma anche dalle realtà estere che offrono stipendi di gran lunga superiori a quelli offerti in Italia.”
“Il Governo dovrebbe aprire una fase di confronto con le rappresentanze di categoria e con le Regioni al fine di concordare insieme una manovra che serva a consolidare la permanenza del personale sanitario nei nosocomi e nelle strutture pubbliche. E’ evidente che andrebbero adottati tutti quei provvedimenti che abbiamo più volte richiesto, necessari ad assicurare più medici al SSN, come l’abolizione del numero chiuso per accedere alle facoltà di medicina e come lo stanziamento di maggiori risorse da destinare a nuove assunzioni e a un adeguamento delle retribuzioni. Al momento – chiude Alaia – il Governo centrale sta andando esattamente nella direzione opposta.”