E’ Maria Laura Amendola, responsabile dell’associazione “Io voglio restare in Irpinia” a sottolineare il valore di cui si carica la presenza di Francesca Albanese in Irpinia. “Il 5 agosto prossimo avremo l’onore di ospitare Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU sui territori palestinesi occupati, a Sant’Andrea di Conza, in alta Irpinia. Non solo. La sua presenza sarà accompagnata da molti altri ospiti: Omar Suleiman della Comunità Palestinese in Campania, Luisa Morgantini (ex vicepresidente del Parlamento Europeo) e l’amatissimo Moni Ovadia, indispensabile voce, attore, cantante, scrittore. Sarà l’occasione per raccontare, ancora una volta, l’orrore che Israele sta perpetrando in Palestina, il regime di apartheid a cui il popolo palestinese è sottoposto da decenni, il
genocidio – denunciato da molti già dopo il 7 ottobre del 2023 – e che, seppur troppo tardi, nessuno può più negare. Lo faremo a partire dall’ultimo libro scritto da Francesca Albanese, “Quando il mondo dorme – Storie, parole e ferite della Palestina”, entusiasti dell’incredibile partecipazione popolare che la sua presenza ha innescato nei diversi appuntamenti già tenuti in Irpinia. Una partecipazione che finalmente riporta i nostri corpi nelle piazze dei paesi, a incontrarsi e discutere insieme, una pratica che pare ormai “obsoleta” e in disuso”
Una presenza che appare ancor più necessaria, spiega Amendola, perché “il mondo dorme” e anche la nostra terra ha dormito abbastanza. Ha dormito lasciando che le amministrazioni locali finissero nella matassa di un becero clientelismo sempre più al ribasso; ha dormito mentre migliaia e migliaia di persone continuavano a
emigrare ogni anno per cercare un lavoro che avesse dei criteri minimi di dignità: crescita, stabilità e riconoscimento economico. L’alta Irpinia, e l’Irpinia tutta, ha dormito nell’illusione di attrarre un “nuovo” turismo sperando potesse essere la panacea di tutti i mali (spoiler: non lo è mai), ma senza interrogarsi sul quale e, soprattutto, sul come. La nostra terra dorme mentre qualcuno viene a rubare e a creare profitto sul nostro vento, sulla nostra acqua, sulle nostre risorse. Dorme senza pronto soccorso negli ospedali, senza servizi minimi e di prossimità, senza una classe dirigente all’altezza, troppo spesso vecchia e ancorata alla cosiddetta “vecchia
politica”. L’Irpinia dorme mentre il suo futuro crolla. E sta a “noi” svegliarla. In primis tornando a parlare di cosa succede nel mondo, non lasciandoci più isolare e convincere che “la politica” sia qualcosa di astratto, che non ci riguarda, o – peggio – che sia soltanto un “affare” tra i pochi e soliti noti. Schieriamoci tutti, irpini e irpine, al fianco del popolo palestinese. Costringiamo le nostre amministrazioni a farlo con atti concreti, come Francesca Albanese ha già invocato più volte. Costruiamo iniziative, esercitiamo il boicottaggio di Israele anche a partire dalle nostre singole vite. E poi svegliamoci: torniamo a occuparci delle nostre comunità senza più rassegnazione, con la
consapevolezza che è difficile cambiare, ma – se lo faremo insieme – sarà possibile”.