di Michela Della Rocca
Il 25 dicembre ormai è passato, ma al Gesualdo c’è aria di festa. Anzi di “Fiesta”. Grazie ad Alessandro Siani che torna alle origini. A quel “Fiesta” che fu il primo travolgente spettacolo teatrale sold-out ai botteghini, diventato poi, virale quando a stento esisteva Youtube e quando ancora si vendevano i dvd sulle bancarelle. Prima di allora il comico napoletano si era sempre proposto in show da solo.
Ma con “Fiesta”, nei panni di Tatore Sparigliò, ambientato nella metropolitana di Napoli, individuata come cruciale nelle storie e nei racconti dei partenopei, insieme a Francesco Albanese, Siani realizzò un piccolo capolavoro di divertimento e impresa, visto che i biglietti dello show andavano continuamente esauriti. E ancora, una volta dopo venti anni, Siani coglie nel segno, suscitando risate incontenibili, con un ampio ventaglio di battute, che ricordano parte del suo revival, ma riviste in chiave moderna che interpretano bene con una battuta il comico di oggi ” Si’ nu mostro”. A sostenerlo nello sketch dell’ultima cena e in altri siparietti lo stesso Francesco Albanese dei suoi esordi in trio e sei ballerini. La novità è nei monologhi, che si adeguano ai tempi veloci, come il telefono che distrae tutti e che se “non vai veloce te lo fregano” . Ma Alessandro corre con una velocità insuperabile. Spara duemila battute al minuto. E il pubblico non riesce a smettere di ridere per una battuta, che già ride per quella successiva. Siani corre come il suo storico Tatore “con il motorino antropomorfo così veloce da arrivare a Dubai in 12 secondi”.
Un ventaglio di battute, quelle di Siani, che vogliono simboleggiare lo stereotipo dell’uomo napoletano a confronto con i regali di Natale, il ricevimento del matrimonio e i classici tormentoni quotidiani sul cibo.” Ma nat’ ca fa ca fa a bella pizza sai chi è ?”. Ma nelle sue battute c’è spazio anche per Avellino e per il sindaco Gianluca Festa ” Il mio precedente spettacolo si chiama Libertà e voi avete il tunnel di Piazza liberta, che ancora non è stato aperto. Ora il mio spettacolo si chiama venti anni di Fiesta e tu sindaco fai cognome Festa e quanti anni ti mancano per arrivare a venti anni ? “Poi il comico rincara la dose . ” Ad Avellino negli ultimi tempi grazie a Gianluca siete molto festosi. Pare che per il capodanno non hai lasciato agli altri sindaci niente. Nemmeno un bengala.” Poi un lungo applauso del pubblico saluta il comico che scelse, di portare il suo primo spettacolo, proprio ad Avellino, a cui è legato “da un profondo e sincero affetto”