Si apre la caccia e ritornano i bracconieri: in Irpinia ci pensa Emilio Mauro Merola, responsabile della sezione Lida di Bonito e delegato responsabile della Lac di Avellino. “L’apertura generale della stagione venatoria – dice Merola -, avvenuta il 21 settembre, riporta alla ribalta un’attività che riteniamo anacronistica e incompatibile con la tutela dell’ambiente, della fauna selvatica e della convivenza civile nei territori rurali. Come associazioni, auspichiamo l’abolizione della caccia, convinti che non possa più essere giustificata in una società che aspira alla protezione della biodiversità e al rispetto della vita animale. Lo diciamo con fermezza e senso di responsabilità, consapevoli che la caccia porta con sé solo morte e pericolo, e che il nostro impegno è rivolto a costruire un futuro in cui la natura sia osservata, rispettata e mai più violata”.
“Il 21 settembre ha segnato l’apertura generale della stagione venatoria, anche se in molte regioni italiane i fucili erano già stati imbracciati nei giorni di preapertura. In quelle occasioni avevamo già espresso le nostre osservazioni critiche, che oggi si confermano più attuali che mai. Purtroppo, il primo giorno di caccia ha registrato gravi incidenti, tra cui un morto e un ferito. Episodi che impongono una riflessione urgente non solo sulla formazione dei cacciatori, ma sull’intera attività venatoria, che espone a rischi non solo chi la pratica, ma anche agricoltori, escursionisti, operatori turistici e chiunque viva o lavori nel nostro ambiente naturale”.
Bracconaggio: richiami ancora attivi
“Nel nostro precedente comunicato avevamo segnalato la presenza di richiami elettroacustici vietati nei comuni di Bonito, Mirabella Eclano e Apice (Benevento). Dopo la denuncia, alcuni dispositivi sono stati spenti, ma non è chiaro se siano stati rimossi dalle autorità competenti. Durante una nuova perlustrazione nella serata del 25 settembre, allo scoccare della mezzanotte del 26, abbiamo rilevato che almeno un richiamo è ancora attivo. E’ udibile dalla strada Lucio Furio nel comune di Bonito e dalla contrada Ponticelli e strada comunale Guado dei Morti a Mirabella Eclano, questa volta con un volume più basso, probabilmente per eludere i controlli”.
“La scoperta più allarmante riguarda un richiamo elettroacustico chiaramente udibile in contrada Martinelle, nel comune di Bonito, a circa 700–800 metri in linea d’aria dal centro abitato. Sebbene non sia stato possibile individuarne con precisione la posizione per disattivarlo, la sua presenza sonora è inequivocabile. Il dispositivo, attivo nelle ore notturne, suggerisce che i bracconieri stiano preparando la zona per attirare le quaglie migratorie, probabilmente anche in vista di battute di caccia illegale con la complicità di soggetti non locali”.
“Per quanto ci risulta, l’utilizzo di richiami elettroacustici è un fenomeno diffuso nella nostra provincia. Si tratta di una pratica illecita che, pur vietata dalla normativa vigente, continua ad essere adottata in modo sistematico e silenzioso, soprattutto nelle aree rurali meno controllate”.
Una minaccia silenziosa alla biodiversità
“Il bracconaggio non è un fenomeno marginale. E’ un’attività illecita che sfrutta il territorio senza alcun rispetto per le leggi, le stagioni o le specie protette. I richiami elettroacustici alterano le rotte migratorie della quaglia comune, unico galliforme migratore europeo, che attraversa l’Irpinia durante il suo viaggio verso l’Africa subsahariana. Questi strumenti ingannano gli animali, li espongono a catture indiscriminate e compromettono la sopravvivenza della specie”.
Più controlli e più risorse
“Serve un impegno concreto da parte delle istituzioni: più controlli, più sorveglianza, più risorse. Ma serve anche una cittadinanza consapevole e attiva. Segnalare è un dovere civico. Proteggere il nostro territorio è una responsabilità collettiva”.