Promette di essere uno dei momenti più intensi dello SponzEden, in programma dal 18 al 30 agosto a Calitri con l’obiettivo di immaginare un altro mondo possibile, una sorta di Paradiso sulla Terra, dove valgano regole diverse da quelle che caratterizzano la nostra società. E’ l’omaggio che Peppe Barra dedicherà al compositore Roberto De Simone, con cui ha condiviso il percorso di ricerca e originale reinterpretazione della tradizione partenopea nella Nuova Compagnia di Canto Popolare, culminato con il successo mondiale de “La Gatta Cenerentola”. L’appuntamento è per il 29 agosto, alle 23, nell’Immacolato Gardino (Piazzale dell’Immacolata) di Calitri. Un omaggio che si carica di un significato forte per Peppe Barra. L’artista ja sottolineato più volte come “De Simone è stato il mio mentore. E’ lui che mi ha fatto vedere orizzonti che mi erano preclusi, che mi ha fatto conoscere il mondo della tradizione popolare, che mi ha fatto viaggiare in modo poetico e bello. Abbiamo condiviso tante esperienze, da la Nuova Compagnia di Canto Popolare a La Gatta Cenerentola e, L’Opera Buffa del Giovedì Santo Napoli gli deve molto, e lui a Napoli. Con Napoli – conclude – ha sempre avuto un rapporto di odio-amore, soprattutto per chi governava all’epoca la città però l’ha amata, l’ha portata in giro per il mondo, onorandola e facendola tornare ai tempi della grande capitale europea. Io preferisco ricordarlo quando era più giovane, con la sua ironia intelligente, il modo di cercare la cultura popolare con gioia. Con lui ci si divertiva molto”.
Peppe Barra, artista colto e raffinato, è oggi uno dei protagonisti più eclettici della scena napoletana e personaggio di rilievo della cultura del Novecento, in prima linea nel recupero della tradizione popolare musicale e teatrale, in una commistione di sogni, desideri, passioni e suggestioni attraverso l’intensità e l’ironia che la napoletanità esprime nei suoi testi e nelle sue riscritture.
Cifra distintiva della sua ricerca il legame con la tradizione di Napoli e la commistione di generi in quello che è un repertorio costituito da testi classici, canzoni e tammurriate, favole tratte dal Basile e filastrocche popolari, liriche teatrali e poesie, barcarole procidane e storie di viandanti e di re. Punto di partenza di questo percorso le favole che egli ascoltava dalla madre Concetta, seduta con lui intorno al braciere nelle sere d’inverno. Sin dagli esordi, nei suoi spettacoli teatrali, ha prediletto la musica ed il canto, fino all’incontro con Roberto De Simone. Sarà proprio la frequentazione del maestro De Simone a stimolare in maniera significativa non solo l’evoluzione artistica del Barra attore, ma anche e soprattutto l’inizio della sua attività di autore e studioso della tradizione popolare campana.