Cita Calamandrei il sindaco Enrico Franza aprendo l’iniziativa “Prossima fermata Hirpinia” organizzata per incontrare il sindaco di Bari, e candidato alle Europee, Antonio Decaro. E subito dopo parte l’inno nazionale. Ad introdurre i lavori, ieri sera è l’ex parlamentare Pd, Luigi Famiglietti, il quale mette subito sul tavolo le rivendicazioni di quest’area, l’Ufita, l’arianese e ancora Baronia, Calore e Cervaro.
A partire dalla piattaforma logistica. E ricorda le due grandi opere che coinvolgono Irpinia e Puglia: il raddoppio ferroviario Napoli-Bari, con la Stazione Hirpinia e la strada a scorrimento veloce Agropoli – Termoli, la strada che unisce i due mari e quindi il tratto irpino Lioni-Grotta. L’auspicio è che il treno non transiti soltanto. Concetti ripresi poi dal sindaco Franza il quale auspica che l’area, come tutte le altre zone interne, non sia più fanalino di coda nello sviluppo.
Chiede a Decaro, di essere al fianco di queste comunità. La sala riunioni del Museo della ceramica è gremita. In platea anche la vice sindaca Grazia Vallone, la consigliera provinciale Pd, Laura Cervinaro, il presidente del Consiglio comunale arianese, Luca Orsogna, la consigliera Valentina Pietrolà, il consigliere di minoranza, Giovanni La Vita, per Cittadinanzattiva, Michele Gelormini e Alfonso Grassi, il segretario provinciale della Uilm, Luigi Simeone, con il segretario della Uila, Antonio De Lillo.
Da Villamaina, per la Cgil Antonio Famiglietti e dallo stesso Comune l’ex sindaca Stefania Di Cicilia. E ancora i sindaci Marcello Zecchino di Montaguto, Paolo Caruso di Zungoli, l’ex sindaco di Savignano Oreste Ciasullo. E molti altri amministratori dei Comuni dell’Area vasta. Molti richiamati dalla campagna elettorale.
Intanto mentre gli intervenuti parlano in sottofondo si sentono i canti dei fedeli che partecipano alla processione del Corpus Domini. Fatto questo ritenuto dal candidato Decaro un segnale positivo perché è la seconda volta che la processione del Corpus Domini si svolge in contemporanea con un suo intervento. Era capitato a Gallipoli due giorni prima. Prende la parola per un saluto Umberto Del Basso De Caro, che ricorda come siano fondamentali le grandi opere che coinvolgono la sua Benevento, Ariano e l’Ufita e la Puglia. Chiede in pratica che si dia seguito a quanto avviato da governi progressisti. “Certo non vogliamo statue equestri, ma almeno ci si ricordi chi ha avviato tutto”. Parla del ruolo che questa area deve ricoprire, sicuramente da protagonista. Conclude dicendo che “ci sono delle luci accese, non tutte sono spente”.
Il candidato Decaro tocca marginalmente la questione del tratto ferroviario che investe questa area e parla delle sue esperienze da sindaco che vuole trasferire in Europa. Perché i sindaci sono l’espressione più vicina ai cittadini, quelli che devono trovare le soluzioni. Ricorda David Sassoli e cita Giuseppe Di Vittorio scatenando l’applauso del pubblico. Rivendica l’appartenenza territoriale ma dice di tener presente che bisogna avanzare uniti, come diceva Di Vittorio: “I cafoni del Sud e gli operai del Nord marciano insieme”. Racconta una serie di aneddoti per spiegare l’impegno che i sindaci devono assicurare, immagina le proposte da avanzare e lancia l’appello finale: “Siamo gente del sud che sa dove andare”. (Rodolfo Picariello)