VALLE UFITA – “Quello che è stato detto oggi lo dobbiamo riscontrare settimana dopo settimana”. Non sembra troppo convinto, il segretario provinciale della Uilm Avellino e Benevento, Gaetano Altieri, dopo aver ascoltato dal palco installato all’interno della fabbrica Menarinibus, le parole del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.”Se dovessi dare una lettura alla visita di oggi-continua infatti il sindacalista-la giudico come una ennesima passerella. Di un presidente venuto quia rappresentarci tutta una serie di cose che però, per quello che ci riguarda, devono trovare riscontro nella realtà”. Il sindacato”nei prossimi mesi” resterà ad osservare e”valutare se il piano industriale è concreto e per i lavoratori, e per quest’area, c’è realmente una prospettiva”. Per Altieri”dalle parole bisogna passare ai fatti”.”A differenza di quello che dice De Luca poi, gli autobus, bisogna farli oltre a recuperare quella efficienza che è mancata ed ha portato, questo stabilimento, a fare 200 milioni di euro di debiti”. Anche per Altieri è il momento”di costruire che deve essere virtuoso. È una grande scommessa che va fatta soprattutto con una strategia che dovrà mettere in campo Civitillo. Perché dobbiamo pensare aldilà di quello che può essere il supporto, anche giusto, di istituzioni e politica”. Il segretario si affida all’amministratore delegato di Menarinibus”che deve predisporre un piano capace di riallineare la produzione ed evitare queste disefficienze. Oltre a creare quello sviluppo che ci ha rappresentato in sede ministeriale”.
“Speriamo di riuscire in una impresa difficile ma non impossibile”. Così Vittorio Civitillo, amministratore delegato di Menarinibus, ieri ex Industria Italiana Autobus. Ha fatto gli onori di casa quando è arrivato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per presentare la flotta degli autobus destinata all’Acamir. Da oggi si spera in una nuova vita per la fabbrica di valle Ufita.”Ma sopratutto-aggiunge Civiltillo-si intraprende un percorso virtuoso. Ancora non siamo arrivati ad una perfetta riorganizzazione ma siamo sulla strada giusta”. Anche perché, continua il proprietario di Menarinibus,”abbiamo risanato l’azienda dal punto di vista finanziario. Per quanto riguarda quello produttivo manca qualcosina per migliorare”. Civitillo è convinto che”per fine anno arriveremo alla massima capacità produttiva”. Alla domanda che metteva in luce le speranze che ha rappresentato questa fabbrica per valle Ufita, l’amministratore delegato casertano sottolineava come”oggi lo è ancora di più perché viviamo nel mondo della transizione ecologica e della mobilità elettrica. Noi mettiamo a disposizione tutto il nostro know how sulle batterie perché vogliamo fare bus elettrici. Quindi possiamo dire che,oggi, c’è una grandissima opportunità”.
Quella che, una volta, era la Fiat, e nel corso degli anni ha cambiato nome più volte, ha costituito per questa comunità non solo speranze. Ma anche delusioni.
“Tante volte-risponde Vittorio Civitillo-sono state fatte promesse. Speriamo, stavolta, di mantenerle e di riuscire in una impresa difficile ma non impossibile”.
Anche per Giuseppe Zaolino, segretario provinciale della Fismic,”da stamane si comincia a sperare. Purtroppo la situazione attuale, dopo sette mesi di nuova gestione, sconta ancora problemi accumulati in passato. Se pensiamo che, a luglio scorso, l’ex IIA avrebbe dovuto portare i libri in tribunale, a causa di 200 milioni di euro buttati al vento, non si può immaginare che tutto possa cambiare”. Zaolino, ma un poco tutto il sindacato, si mostra”preoccupato”. Ancora non si è definito”il ruolo dei cinesi di Geely. Se non si scioglie questo dubbio-continua il sindacalista- si rende ancora tutto improbabile”. Zaolino è dubbioso su un aspetto:”Se i cinesi vengono in Italia per commercializzare i loro prodotti, pronti per l’Europa, gli otto e i dieci metri e non solo piccoli autobus elettrici, e se utilizzano la nuova società come testa di ponte per l’Europa, senza attività produttiva a Flumeri, allora la delusione sarà ancora più cocente”. In special modo”per chi in Irpinia sperava in un ruolo anche produttivo dagli industriali dagli occhi a mandorla”. Per il sindacato”la loro tecnologia ed esperienza, soprattutto su elettrico, aprire una sezione per fare componentistica in valle Ufita avrebbe significato un rilancio produttivo, certo, ma anche occupazionale”. E, così come Altieri, anche Zaolino è disposto a concedere”altri sei mesi di rodaggio per mettere in pratica il progetto”. Per il segretario provinciale della Fismic”se il consuntivo finale di oggi è da delusione cocente, le preoccupazioni sono multiple. Ma abbiamo ancora tempo per rimediare”. Un appello che rivolge non solo ai vertici della Menarinibus. Ma anche ai livelli istituzionali.”Che fra non molto saranno chiamati a raccolta dal sindacato per una grande assemblea pubblica. In modo da essere motivo di controllo: all’esterno del territorio perché le cose vadano bene e all’interno, con il sindacato e i lavoratori della fabbrica di valle Ufita, perché questa ultima chance venga presa al volo e non sprecata”.
RispondiInoltra |