Anche perchè il nuovo amministratore unico si ritroverà a dover gestire subito una situazione difficile, sia per gli ultimi risvolti giudiziari, sia per la condizione finanziaria poco rassicurante. Sedici gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari firmati dai pm Vincenzo Russo e Luigi Iglio che sono stati notificati dai militari del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Avellino, nell’ambito dell’inchiesta sull’Alto Calore per la formazione 4.0. L’indagine è quella relativa ai presunti corsi fantasma all’Alto Calore, che hanno portato dopo la misura interdittiva firmata dal Gip Francesca Spella, alle dimissioni dell’amministratore unico Michelangelo Ciarcia. Le contestazioni a vario titolo per gli indagati vanno dall’ indebita compensazione, in concorso con le sei diverse società, che si sono occupate tra il 2019 e il 2021 della formazione dei dipendenti rispetto alle tecnologie 4.0, che in realtà secondo l’accusa non sarebbe mai stata in effetti svolta. Alla contestazione di indebita compensazione si collega anche quella di emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Contestate a Ciarcia anche l’accusa di peculato e le false comunicazioni sociali, relativamente all’iscrizione in bilancio delle somme compensate illecitamente.
Non va di certo meglio sul fronte finanziario. Sull’ente di corso Europa pende una procedura di concordato preventivo innanzi al Tribunale di Avellino, maturata in seguito all’istanza di fallimento, avanzata dalla Procura della Repubblica del capoluogo, a seguito dell’accertamento di un’esposizione debitoria di circa 150 milioni di euro nell’anno nel 2021, salita a 200 milioni secondo l’ultimo bilancio. Il passivo evidenzia un patrimonio netto pari a 69 milioni di euro e un totale delle esposizioni debitorie di 168.475 milioni, di cui i debiti a breve termine rappresentano l’ 85,96%. Il quadro negativo è completato dall’aumento delle spese per l’energia elettrica, salite di 8 milioni di euro rispetto al 2020 e arrivate a toccare i 21 mln di euro l’anno, destinate addirittura a salire. Il bilancio si è chiuso con una perdita di 33 milioni, evidenziando un peggioramento rispetto all’esercizio precedente in cui si registra un utile di 44 milioni di euro.
Inoltre a breve si conoscerà l’esito del concordato preventivo in continuità per la società di Corso Europa, presentato alla Sezione Fallimenti del Tribunale di Avellino, dall’ex manager Ciarcia: la votazione all’assemblea dei creditori, fissata per il 7 maggio, stabilirà la proposta di saldo percentuale degli importi: 180 milioni di euro di debito.
Michela Della Rocca