Grottaminarda – Emergenza idrica. È il vicesindaco della cittadina ufitana, Michelangelo Bruno, a fare un’analisi e spiega la linea d’azione dell’Amministrazione Spera:
“Come amministratori siamo ben consapevoli che la nostra cittadina convive da sempre con la carenza di acqua potabile, sappiamo bene dei disagi che questi disservizi comportano alla comunità poiché li viviamo anche noi.
Una problematica che, fino ad ora, era dipesa solo dalla nostra obsoleta e fatiscente rete idrica che necessitava di continue riparazioni, ma in quest’ultimo periodo la situazione si è aggravata. Perché l’Alto Calore Servizi non ha più garantito il ripristino tempestivo delle rotture per via della procedura di concordato, sia per un calo della portata alle sorgenti, dovuto alle condizioni climatiche che ha costretto lo stesso ACS ad una riduzione delle forniture.
Dunque, proprio per non aumentare i tanti disservizi causati dalla nostra rete idrica colabrodo, come amministrazione, già nei mesi scorsi, ci siamo attivati ed abbiamo dato supporto ai tecnici dell’Alto Calore, con operai e mezzi, per interventi mirati a riparare le rotture. E non è un caso se oggi ci sono Comuni che lamentano oltre 70 perdite, mentre Grottaminarda ne registra qualche decina”. Che, comunque, non sono poche.
“Quando poi sono iniziate ad arrivare le varie missive dell’ACS, in cui venivano comunicati ulteriori disservizi causati della carenza di risorsa idrica alle fonti principali e dall’impossibilità di intervenire con le proprio ditte alla riparazione delle perdite-prosegue il vicesindaco-abbiamo deciso di intraprendere azioni ancor più mirate. Impartendo direttive agli uffici per l’affidamento ad una ditta esterna che possa sistemare tutte le rotture presenti nella cittadina, affinchè si possa essere più tempestivi e garantire il servizio per il maggior tempo possibile nell’arco della giornata. Perchè il rischio concreto è che le continue perdite e la riduzione del servizio possano portare a chiusure anche pomeridiane del servizio. Contiamo di scongiurare tutto questo.
Adesso è sopraggiunta la notizia che la questione degli affidamenti da parte dell’ACS è stata sbloccata, questo ci fa molto piacere, ma restiamo preoccupati per le tempistiche quindi proseguiremo su questa strada. Va precisato, inoltre, che tutte le risorse impegnate saranno richieste al ACS in quanto ente preposto alla riparazione.
Come amministrazione avremmo potuto fare anche un discorso diverso, molto più popolare che ci avrebbe dato maggior visibilità politica e che in tempi passati altre amministrazioni probabilmente avrebbero cavalcato, ossia utilizzare questi fondi di bilancio per estendere le condutture in zone non servite. Ma con senso di responsabilità non lo abbiamo fatto perchè sapevamo che questo avrebbe determinato un ulteriore aggravio sulla portata generale delle risorse idriche e quindi ulteriori disagi ai cittadini. In un futuro prossimo contiamo di dare risposte anche ai cittadini non ancora serviti ma per il momento non potevamo operare in modo diverso.
Abbiamo in cantiere due importanti progetti per combattere la dispersione idrica e per il rifacimento delle reti, uno già finanziato di un milione e 667mila euro ed un altro forse faraoinico di 8 milioni di euro che stiamo riproponendo in più occasioni, ma che darebbe una soluzione definitiva al problema.
Intanto – conclude Michelangelo Bruno – abbiamo chiesto un incontro con l’Amministratore unico dell’Alto Calore Servizi, l’avvocato Antonello Lenzi. Vorremmo discutere con lui anche degli intoppi burocratici che stiamo registrando proprio per la partenza dei lavori del progetto per la riduzione della dispersione idrica finanziato nell’ambito della programmazione comunitaria 2021/2027. Le rotture purtroppo non aspettano la burocrazia che è lunga e macchinosa”.