“L’Omologa concessa dal Tribunale di Avellino non basta a garantire il salvataggio dell’Alto Calore. Per evitare domani i problemi scongiurati ieri occorre realizzare subito un riassetto che consenta di rilanciare il servizio rispettando il Concordato”. Questo è il messaggio lanciato dall’Amministratore Unico, l’avvocato Antonio Lenzi, che stamane ha riunito nella sede di corso Europa tutte le rappresentanze sindacali.
Al tavolo di confronto, presieduto dall’amministratore unico di Alto Calore Antonello Lenzi, hanno preso parte i rappresentanti dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, una delegazione del sindacato Cisalfenergia, e le segreterie provinciali della Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e della UGL Energia. Hanno partecipato all’incontro anche le RSU Aziendali ed il Funzionario Quadro dell’Area Contabile, Fiscale e Lavoro Mario Vanni.
Alto Calore non è ancora uscita dalla crisi ed è in una fase cruciale, quella dell’esecuzione degli obblighi concordatari e della continuità aziendale. Ci sono una serie di situazioni critiche per la gestione dell’ente idrico su cui abbiamo bisogno di condivisione e consapevolezza da parte delle organizzazioni sindacali, sia su ciò che stiamo facendo sia su ciò che intendiamo fare. Stiamo lavorando”, ha concluso Lenzi, “per creare le premesse per un’inversione di tendenza rispetto al recente passato.”
“Abbiamo un’interlocuzione aperta con le RSU con cui ci siamo incontrati più volte, anche dopo l’omologa del concordato, però ritengo che sia giusto confrontarsi anche con i rappresentanti confederali, che avevano fatto richiesta di un incontro, e con gli altri sindacati. Tutto questo nel segno della massima trasparenza. La linea che mi sono dato è quella di un’interlocuzione costante con i dipendenti, con le rappresentanze sindacali, con la stampa e con le istituzioni, in quanto l’Alto Calore è un oggetto sociale peculiare che esercita un’attività di interesse pubblico. Dunque, è necessario mantenere sempre una comunicazione aperta” .
“Dobbiamo rispettare gli obblighi concordati, ma anche riposizionarci in controtendenza rispetto a quanto ha prodotto l’insolvenza – ha aggiunto – non possiamo permettere che a una crisi se ne aggiunga un’altra. È quindi necessario un forte senso di responsabilità, anche da parte dei dipendenti, e affinchè questo raggiunga un maggiore livello di consapevolezza è essenziale che i sindacati partecipino attivamente a questo processo”.
“Posso affermare che da quando sono amministratore dell’ente idrico c’è stata collaborazione da parte delle organizzazioni interne. Tuttavia, anche i dipendenti devono raggiungere questo livello di consapevolezza perché alcuni pensano che la società sia già uscita dalle difficoltà, ma non è così” ha sottolineato Lenzi.
Oltre alla questione societaria, Alto Calore continua a dover fare i conti con la riparazione di condotte idriche che causano disagi alla popolazione irpina quasi ogni giorno: “Le questioni che riguardano la gestione sono complesse. A queste si aggiungono i grandi interventi di manutenzione straordinaria che stiamo affrontando. Stiamo cercando di risanare una rete di infrastrutture deteriorate, caratterizzate da soluzioni provvisorie e da una situazione che, onestamente, è poco decorosa per il territorio”.