Dall’architetto Claudio D’Onofrio riceviamo e pubblichiamo:
«Sono passati ben tre anni da quel 28 gennaio 2022, giorno in cui fu segnalato un crollo nell’abside dell’Arcibasilica dell’Annunziata di Prata di Principato Ultra.
Nonostante l’immenso valore storico artistico rappresentato da uno dei più antichi e importanti monumenti dell’Irpinia, e nonostante l’ormai avviato Giubileo 2025, ad oggi le porte rimangono chiuse, senza alcuna giustificazione credibile da parte degli enti locali, della Curia di Avellino, della Provincia e della Soprintendenza ai Beni Culturali.
Ancora oggi, a distanza di anni, rimangono impresse le parole pronunciate nei giorni successivi all’evento dal Vescovo di Avellino, Monsignor Arturo Aiello, alla comunità di Prata: “…per la vostra amata Annunziata, pensavamo di dover curare un semplice raffreddore, ma purtroppo abbiamo scoperto un cancro.”
Con queste parole, che lasciarono i fedeli in un silenzio tombale, non sono seguiti ulteriori aggiornamenti o azioni concrete in merito.
Ora, a distanza di quasi tre anni, sarebbe opportuno segnalare che, mentre si attendono i risultati delle analisi per decidere come curare il “cancro”, l’Arcibasilica dell’Annunziata rischia di morire a causa di un semplice “raffreddore”.
In fondo, anche questa è storia.