Anche oggi, sabato 26 ottobre, si stanno vivendo momenti di grande tensione nel carcere di Avellino: una rissa è scoppiata nel primo pomeriggio e l’ambulanza del 118 che era intervenuta da Montemiletto per prestare soccorso ad un ferito, è rimasta bloccata a causa dei tafferugli. La centrale operativa del 118 di Avellino era stata chiamata ad intervenire per un uomo che aveva accusato un malore, ma gli operatori non sono riusciti a prelevarlo. Proprio in quei momenti infatti è scoppiata una rissa e a quel punto non è stato più possibile uscire con il paziente, anche perché gli agenti che avrebbero dovuto fare da scorta all’ambulanza erano impegnati a sedare gli animi. Solo intorno alle 18, nonostante la rissa non fosse ancora stata sedata del tutto, è stato possibile far arrivare di nuovo un’ambulanza, sempre da Montemiletto, per poter portare a termine l’intervento sospeso.
Proprio questa mattina si erano svolte le operazioni di trasferimento di una 50ina di detenuti, decisa dopo l’aggressione ai danni di un carcerato napoletano poi ricoverato in fin di vita all’ospedale Moscati di Avellino. Nel corso del violento raid anche due agenti della polizia penitenziaria erano stati aggrediti. Da qui l’ordine di trasferimento per i detenuti della cosiddetta ‘alta sicurezza’, con l’impiego di un massiccio servizio di ordine pubblico predisposto dalla questura di Avellino e al quale hanno preso parte polizia, carabinieri e guardia di finanza.
Un trasferimento che secondo il sindacato di polizia penitenziaria Sinappe (Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria) si era svolto senza particolari problemi: “In seguito agli eventi critici avvenuti nei giorni scorsi, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha disposto lo sfollamento di circa 40 detenuti di Alta Sicurezza dalla Casa Circondariale di Avellino verso istituti fuori regione. L’operazione è stata portata a termine con successo, grazie all’efficiente coordinamento e alla professionalità del personale dei nuclei di traduzione in servizio presso le carceri della Campania, il personale della Casa Circondariale Avellinese affiancati dal Gruppo Operativo Mobile (Gom), che ha fornito supporto senza necessità di intervento diretto”.
“Il segretario regionale del Sinappe, Orlando Scocca, ha reso nota la conclusione dell’operazione, sottolineando l’impegno delle forze in campo per garantire sicurezza e ordine in una fase tanto delicata. La presenza della dottoressa Casaburo in istituto ha aggiunto ulteriore valore all’operazione, confermando la costante attenzione delle istituzioni verso simili interventi”.
“Un’operazione brillante, gestita in modo professionale dal personale di polizia penitenziaria, che ha dimostrato ancora una volta la propria competenza senza lasciare spazio a effetti collaterali” ha aggiunto Roberto Santini, segretario generale del Sinappe.
“Questa operazione – concludono dal sindacato – rappresenta un passo concreto verso il miglioramento delle condizioni operative all’interno del carcere di Avellino, evidenziando la dedizione del personale di Polizia Penitenziaria che continua a garantire un servizio impeccabile anche in contesti complessi e potenzialmente rischiosi”.