Si allarga l’inchiesta su appalti e politica che nel Salernitano ha portato all’arresto di Franco Alfieri, sindaco di Capaccio-Paestum e presidente della Provincia, fedelissimo di Vincenzo De Luca. Oggi la Guardia di Finanza ha proceduto ad altre perquisizioni e acquisizioni atti a Palazzo Sant’Agostino, sede degli uffici provinciali. Perquisizioni in atto anche per il consigliere regionale Luca Cascone. A quanto trapela sarebbero «vicende collegate ma distinte» dall’inchiesta che ha coinvolto il sindaco di Capaccio-Paestum.
Il consigliere regionale Luca Cascone, presidente della Commissione Urbanistica, Trasporti e Lavori pubblici presso la Regione Campania, il quale, sul proprio profilo Facebook, ha postato la seguente nota: “Dopo le diverse ‘imprecise’ anticipazioni giornalistiche siamo arrivati all’acquisizione di documenti. La migliore occasione non solo per spiegare nell’unica sede competente i miei comportamenti, ma anche per dimostrare il supporto fattivo spesso lontano dai riflettori. Fiducia assoluta che tutto ciò si chiarirà al più presto perché – nonostante ci sia chi specula su tutto – sono sereno, anzi serenissimo, io sono una persona perbene! Totale fiducia nell’attività degli inquirenti e della magistratura. Il mio unico pensiero va alla mia famiglia cui – mio malgrado – creo preoccupazioni di cui si farebbe volentieri a meno”.
La mattina di giovedì 3 ottobre Franco Alfieri, 59 anni, attuale sindaco di Capaccio-Paestum e presidente della Provincia di Salerno è stato arrestato e tradotto in carcere a Fuorni (Salerno) dalla Guardia di Finanza. Gravi le accuse nei suoi confronti: avrebbe truccato, in concorso con altri, le procedure di assegnazione di due appalti banditi dal Comune in modo da favorire una ditta a discapito delle altre. In cambio, la società aggiudicataria avrebbe affidato in subappalto dei lavori ottenuti a Battipaglia alla società che farebbe capo al sindaco. L’inchiesta ha portato in tutto alle misure cautelari per 6 persone. Nei giorni a venire Alfieri stato interrogato, ha risposto alle domande, ma il gip ha confermato la custodia cautelare in carcere, non concedendo nemmeno gli arresti domiciliari.