Azioni concrete al di là di una retorica che dura da troppo tempo. E’ il messaggio che arriva da Aquilonia, dall’incontro organizzato dell’amministrazione comunale per discutere delle prospettive di sviluppo delle aree interne.
A introdurre i lavori è stato il sindaco di Aquilonia, Antonio Caputo, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di garantire servizi essenziali e opportunità di lavoro: le aree interne non possono essere considerate territori di seconda fascia. Servono politiche che diano stabilità e che trattino i piccoli comuni come risorsa, non come problema.
È intervenuto anche lo studioso Virgilio Caivano, che ha sottolineato l’urgenza di un approccio pragmatico: le parole non bastano. Servono progetti fattibili e un coordinamento efficace tra enti locali e Regione.
Tra i partecipanti, Antonio Gengaro, candidato del Pd alle prossime elezioni regionali, ha ricordato che il programma del candidato presidente Roberto Fico pone un’attenzione specifica alle aree interne: “Non possiamo parlare di sviluppo se i cittadini dell’Alta Irpinia o dell’Irpinia dell’Est non hanno accesso a sanità, istruzione e mobilità. Il piano di Fico parte da qui: garantire servizi e diritti fondamentali a chi vive lontano dai grandi centri.”
Il presidente della Provincia di Avellino, Rino Buonopane, ha ricordato alcune delle iniziative già avviate per sostenere le comunità delle “terre dell’osso”, in particolare nel campo della viabilità e dell’edilizia scolastica: la Provincia sta facendo la sua parte, ma il rilancio di questi territori richiede una strategia regionale stabile e investimenti certi. Le aree interne devono tornare centrali nelle scelte politiche”, è il messaggio. Per Gengaro e Buonopane non servono proclami ma pragmatismo.
A partecipare Gerardo Capodilupo, responsabile Utc.
All’incontro hanno preso parte anche i sindaci di Monteverde, Francesco Ricciardi, e Calitri, Michele Di Maio, oltre alla vice sindaca di Lacedonia, Carmela Caggiano. Lello De Stefano, esperto di servizi pubblici, nel suo intervento ha parlato della necessità della tariffa unica regionale a tutela delle aree interne. Esempio da seguire è Acquedotto Pugliese, per costruire anche in Campania un gestore industriale unico dell’acqua.
Nel suo intervento, il deputato pd Stefano Graziano ha anzitutto bocciato la visione del ministro per gli Affari Europei e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, che condanna le aree interne alla estinzione. Per Graziano, la strategia per lo sviluppo comincia dalla gestione dell’acqua: “Serve una gestione efficiente della risorsa idrica e una tariffa unica regionale che garantisca equità. In Irpinia l’aumento delle tariffe è stato bloccato, ma è solo un primo passo”.
Graziano ha poi rilanciato la proposta della segretaria nazionale pd Elly Schlein, che punta su un modello di sviluppo fondato su infrastrutture, energia pulita e servizi di prossimità: “È una visione radicalmente diversa da quella del ministro Foti. La strategia del Pd per le aree interne si fonda su un principio chiaro: garantire il diritto a restare nei territori dell’Italia interna, contrastando lo spopolamento e rilanciando i servizi essenziali. Non si tratta solo di fermare l’emorragia demografica, ma di ricostruire condizioni di vita e di lavoro che rendano queste zone luoghi in cui poter scegliere di vivere, non da cui fuggire.
Il Pd – ha continuato – ha presentato alla Camera una proposta di legge che prevede uno stanziamento complessivo di sei miliardi di euro destinati allo sviluppo delle aree interne. Le risorse dovrebbero finanziare interventi infrastrutturali, sostegno ai servizi pubblici e incentivi per chi decide di lavorare o investire in questi territori. Si punta a un riequilibrio territoriale che permetta di colmare il divario tra aree metropolitane e zone rurali e montane, attraverso strumenti concreti e misurabili”.
La proposta parte dal rafforzamento dei servizi di base: “Schlein ha più volte ribadito che non si può pensare di contrastare lo spopolamento senza garantire sanità, scuola e trasporti. Portare medici e insegnanti nei piccoli comuni diventa una priorità, anche attraverso forme di incentivazione economica e contrattuale. Si prevede inoltre un piano di interventi per migliorare la mobilità locale, la connettività digitale e l’accesso ai servizi socio-sanitari, che nelle aree interne risultano spesso discontinui o del tutto assenti”.
“Il pacchetto di misure economiche – ha ricordato Graziano – include agevolazioni fiscali per imprese e professionisti che operano nelle aree interne, crediti d’imposta per il lavoro agile, sostegni all’acquisto della prima casa e incentivi per le giovani famiglie che scelgono di stabilirsi in questi territori. E particolare attenzione viene riservata alla gestione delle risorse idriche e ambientali, considerate strategiche per lo sviluppo locale.
La proposta di Schlein mira a una governance partecipata, che valorizzi le competenze degli enti locali e consenta di gestire in modo efficiente le risorse naturali, evitando centralizzazioni e sprechi. Il tema della tariffa idrica unica regionale, ad esempio, rientra in questa visione di equità territoriale”.



