Le aree interne continuano a spopolarsi. La provincia di Gorizia subisce un calo della popolazione del 23 per cento, ed è prima in classifica. E’ quanto emerge dall’inchiesta, pubblicata oggi dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, su investimenti e spopolamento.
La definizione di comune “ultraperiferico” – hanno spiegato in un articolo Michela Finizio e Marta Casadei – fa parte delle categorie di classificazione usate dall’Istat: i comuni “polo”, quelli di “cintura”, poi “intermedi”, “periferici o ultraperiferici”, questi ultimi “individuati in base ai tempi medi di percorrenza stradale necessari per raggiungere i poli”. In Italia, sono 382 i comuni in tale situazione. Nei comuni ultraperiferici, inoltre, “tra il 2008 e il 2023 si è registrato un calo delle nascite del 36,1 per cento e il tasso di natalità si presenta sotto la media nazionale”.
Nella classifica delle province che si vanno spopolando, secondo i dati raccolti tra il 2014 e il 2024, dopo Gorizia c’è Biella, che perde il 14 per cento, a seguire Ascoli Piceno, con meno 13, e poi Barletta, a meno 12,8, Oristano, e ancora meno 11,5 per Pistoia, meno 11,3 Macerata, 10,9 come Fermo; Crotone 10,4; Enna 10,4; e infine Avellino che in dieci anni perde il 10,3 della sua popolazione.
Ma bisogna anche tenere in considerazione la percentuale di aree interne sul territorio della Provincia. Nel caso dell’Irpinia rappresenta il 50 per cento del territorio, mentre per Gorizia appena il 4 per cento.