di Rodolfo Picariello
Ariano – Il gruppo socialista lascia definitivamente la maggioranza e conferma la crisi con un comunicato in cui ribadisce il mantenimento delle dimissioni della sua rappresentante in esecutivo e del consulente del sindaco Enrico Franza.
E naturalmente del passaggio all’opposizione dell’ammuinistrazione. Un documento durissimo in cui si ripercorre la storia della rottura.
Da tempo il Psi ha lanciato l’allarme al sindaco di un problema di rapporto tra asmministrazione e comunità. Ha ribadito nel corso dell’ultimo consiglio comunale le preoccupazioni chiedendo un’azione amministrativa più forte.
Oltre a non aver mai avanzato richieste di ulteriori spazi politici, né di ulteriori deleghe. E per dimostrare fiducia verso il sindaco il gruppo socialista ha votato a favore sul bilancio di previsione «nonostante non fosse stato interpellato».
C’era stata una sorta di apertura di credito verso il sindaco più che con i partiti alleati. Resta un fatto: il Psi da un lato si pone con il gruppo all’opposizione ma dall’altro non interviene sul sindaco che è un iscritto del partito. Il Psi ricorda di aver chiesto una inversione di metodo nella programmazione del lavoro, anche attraverso il
riconoscimento della pari dignità politica tra le componenti della maggioranza e il rispetto dei ruoli istituzionali.
E ricorda ancora a Franza che spesso hanno «gestito in surroga del ruolo sindacale il vicesindaco o il presidente del Consiglio Comunale». Si ricorda quindi l’appoggio a Franza ritenendolo adatto a perseguire il rilancio della città. E chiedeva al sindaco di «assumere decisioni in modo autorevole e condiviso, con tutte le forze di maggioranza, nelle scelte politico strategiche».
C’era un disagio forte e di fronte c’erano solo «risposte dilatorie ed elusive, finalizzate esclusivamente al mantenimento dello status quo». I socialisti, invece, ritenevano che fosse necessario imprimere una accelerazione all’azione amministrativa tenendo conto di questioni che sono da considerare una occasione storica. I socialisti aggiungono che pure nell’incontro del tre aprile, con i capigruppo di maggioranza, avevano dovuto constatare la sottovalutazione, da parte degli interlocutori, delle questioni che hanno determinato l’apertura della crisi.
Ritenendo insostenibile la situazione creatasi, i socialisti confermano le dimissioni dell’assessore Maria Elena De Gruttola e del consulente Pasquale Moscatelli e il gruppo si pone all’opposizione.
Questo il resoconto della Sezione PSI “Ireneo Vinciguerra”. Dai gruppi di maggioranza il resoconto è piuttosto diverso. Intanto ci sarebbero stati consiglieri che avrebbero fatto addizione e sottrazione ricordando che ci sono ancora i numeri per andare avanti e la maggioranza lo farà. Resta il punto politico e pure su questo da parte di chi è nell’alleanza di governo si ricorda che mentre loro pensavano di dover discutere di programmazione di interventi e sui temi da trattare in consiglio il Psi nulla avrebbe detto su questo aspetto. E si aggiunge che, invece, diversamente da quanto dichiarato pure in consiglio, sottoponevano un altro aspetto, con questioni riguardanti i ruoli.
Si sarebbe giunti allo stadio in cui “volano gli stracci”. Come ogni separazione che si rispetti ognuno dei contendenti accusa l’altro di incoerenza. L’opposizione ora conta 8 consiglieri, la maggioranza mantiene i numeri per continuare a governare ma sono risicati, quindi il rischio è dietro l’angolo. A meno di cercare consensi tra i consiglieri di minoranza.
L’opposizione intanto ha appena certificato che i socialisti restano all’opposizione, si sono riuniti per decidere il da farsi. E in tarda serata hanno elaborato un documento. Il quale mantiene la rotta indicata da altri documenti in cui ribadiscono la stasi amministrativa e la perdita di centralità politica nell’area intorno al tricolle.