Passa il Bilancio consolidato con i voti della maggioranza e dai Moderati, che hanno votato contro, c’è la speranza che con questa approvazione «si possa puntellare qualche assunzione per dare sostanza alla macchina amministrativa». La seduta consiliare di ieri ha registrato anche la presentazione di un piano per salvare Amu. Questione spinosa, e infatti in maggioranza c’è la posizione dei socialisti che si distingue dagli altri gruppi, e non c’è empatia, per dir così, tra chi amministra il Comune e i dipendenti dell’Azienda di trasporto pubblico locale. Insomma ieri nel corso della seduta consiliare e anche dopo ci sono stati toni al di sopra del limite.
«Il percorso seguito su Amu dal governo cittadino è stato segnato da tentativi maldestri di far uscire la partecipata da uno stato di crisi,tre anni di studio, nomine, valzer di amministratori e piani mai resi esecutivi che hanno portato a nulla di buono». Esordisce così il capogruppo dei Moderati, Marco La Carità e boccia l’intero percorso fatto su Amu. Quindi ricorda i passi e gli atti amministrativi «assunti dalla maggioranza e poi disattesi. E allora domando: è trascuratezza politica? Ritardo amministrativo?». Il capogruppo La Carità riporta alcuni passaggi del documento presentato dall’Amministratore unico di Amu, Antonio Fioriello, per dare più forza alla sua posizione negativa.
«L’Amministratore unico scrive testualmente: “Il piano veniva approvato dal Consiglio comunale che lo riteneva meritevole di questo. Tuttavia nessuna delle azioni previste nel piano, ad eccezione della mera riduzione formale del capitale sociale e dell’affidamento del servizio di trasporto scolastico dal Primo gennaio 2023 a saldi invariati è stata concretamente avviata, secondo quanto riportato dai documenti agli atti”. A questo – dice ancora La Carità – si aggiunge che i primi interventi effettuati sono prevalentemente soppressioni e quindi tagli di corse e c’è scritto anche che si procederà ad ulteriori razionalizzazioni e tagli. Insomma c’è stata una bocciatura di tutta la gestione precedente, perché si scrive ancora “La società Amu ha nominato il nuovo amministratore unico con l’obiettivo di risanare una azienda che negli ultimi quattro anni /dal 2019 al 2022) ha accumulato perdite per oltre 500mila euro e debiti di importo significativo”. Dove sta il piano parcheggi? e la navetta sperimentale dell’estate? Dove la soluzione del contenzioso dei dipendenti? – chiede ancora La Carità. Noi non possiamo approvare il consolidato, perché implica le partecipate e quindi il giudizio è negativo».
Il capogruppo La Carità tra le partecipate inserisce anche l’Alto Calore su cui c’è un giudizio ancor più contrario, se possibile. Il gruppo dei Moderati era da solo in aula a contrastare la maggioranza. Ma anche in questa coalizione si nota qualche distinguo. E’ il gruppo dei socialisti, che rivendica la propria appartenenza nell’alleanza che regge la Giunta Franza, ma non intende obbedire tacendo. Lo spiega chiaramente il capogruppo Roberto Cardinale che aveva espresso in precedenza una posizione ben distinta dai gruppi alleati. E rinforzata dall’intervento del consigliere Albanese.
Quest’ultimo aveva chiesto una visione in prospettiva. La replica è stata del sindaco Enrico Franza il quale ha usato toni netti. In pratica ha posto di fronte ad un dato di fatti inequivocabile tutti i gruppi consiliari, e i dipendenti di Amu. Insomma Franza ha chiesto che tutti facciano un sacrificio. Il Comune garantirà per quest’anno e i prossimi due al pagamento di altri 100mila euro da sommare a quanto già consegna alla partecipata. Un sacrificio che dovrà essere fatto anche dalle minoranze, dai cittadini e dai dipendenti. In caso contrario sarà la fine di Amu. E su questo c’è stato poi il confronto duro tra amministratori e dipendenti.