I lavoratori Asidep consegneranno le chiavi degli impianti della depurazione delle aziende del cratere, domani, alla direzione aziendale. Lo sciopero ad oltranza continua e lunedì prossimo, 22 gennaio, “in segno di protesta” occuperanno la sede dell’Asi “fino a quando – scrivono in un comunicato inviato al Prefetto di Avellino, all’Asi, all’Asidep, a Confindustria, agli organi di stampa – non avremo certezza del futuro occupazionale e del pagamento di tutte le spettanze”.
Quattro mesi di stipendio arretrati che ancora non sono stati saldati. I lavoratori, anche questa mattina, si sono riuniti in assemblea ed hanno preso queste decisioni. Sono sempre di più preoccupati vista la situazione di stallo che non fa muovere di un passo la loro vertenza.
“Visto il perseverare della grave situazione occupazionale ed economica-infatti, scrivono-e l’assenza di iniziative dei liquidatori Asidep, che continuano a gestire il nulla pur essendo creditori di ingenti somme dall’Asi e non si preoccupano di attivare azioni per il recupero delle stesse e pagare gli oltre quattro stipendi arretrati alle maestranze”.
Il 28 gennaio prossimo scadono i termini della curatela fallimentare che è, in pratica, il segnale dei 54 licenziamenti. Tutti restano fermi. In Prefettura avevano strappato una promessa: che, entro quarantotto ore, si sarebbero riuniti attorno ad un tavolo di confronti tutti gli attori coinvolti in questa vicenda: il presidente dell’Asi, Pasquale Pisano, quello di Asidep, Vanni Chieffo, Irpiniambiente, che dovrebbe rilevare la gestione della depurazione, l’assessore regionale al Lavoro Antonio Marchiello e, ovviamente, i sindacati che, da tempo, spingono per quella soluzione pubblica. Ma, almeno fino ad ora, non è stato ricevuto nessun invito.
Intanto, con la consegna delle chiavi degli impianti di depurazione, potrebbe scoppiare una vera e propria bomba ecologica. Gli stessi dipendenti dell’Asidep, infatti, nel comunicato di stamattina informano”potrebbero creare, senza controlli gestionali e analitici, gravi ripercussioni su ambiente e industrie”. Non saranno garantiti, inoltre, per la distribuzione delle acque potabili,”i dovuti controlli chimico, fisico e batteriologico”.
Giancarlo Vitale