L’azienda ospedaliera Moscati, l’Asl di Avellino e l’Ordine dei Medici hanno annunciato questa mattina un progetto che promette di rivoluzionare il Pronto Soccorso, restituendogli quello che non riesce ancora a dare: più posti e, soprattutto, più umanità. Emblematico è stato il caso del notaio Pesiri, alla cui morte è seguita una dura lettera-sfogo del figlio che aveva evidenziato gravi carenze del pronto soccorso avellinese.
La svolta: il progetto di riorganizzazione che promette di decongestionare il Pronto Soccorso del Moscati
Il progetto annunciato questa mattina ha una sigla Pdta: “Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali”. Si tratta di “percorsi di assistenza integrata che prevedono la partecipazione di diversi specialisti e professionisti per la presa in carico globale e la cura di pazienti con una specifica malattia. Per quanto riguarda la provincia di Avellino, i Pdta sono quattro e corrispondo a quelli elaborati dalla Regione Campania dal 2019: asma, diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva, scompenso cardiaco. Per ogni percorso è stato istituito un tavolo tecnico specifico allo scopo di raggiungere una diagnosi precoce e stadiazione della malattia, una gestione integrata e personalizzata, educazione terapeutica e supporto all’aderenza, prevenzione delle riacutizzazioni e delle complicanze. Diversi i benefici derivanti da questa attività: migliore qualità della vita del paziente, riduzione dei ricoveri e accessi in Pronto Soccorso, uso appropriato delle risorse sanitarie, approccio centrato sulla persona”.
Nella conferenza stampa di questa mattina il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Moscati, Germano Perito, ha spiegato: “E’ stata dell’Asl l’idea di premere su questi quattro Pdta per decongestionare il Pronto Soccorso e garantire una migliore gestione delle liste d’attesa perché è chiaro che, nel momento in cui la lista d’attesa è programmabile per un paziente entrato in un percorso, ciò consente di programmare meglio le erogazioni delle prestazioni che devono essere garantite sul territorio e ridurre anche l’accesso al Pronto Soccorso. L’istituzione dei tavoli tecnici consentirà di individuare quelle sacche di inefficienza su cui intervenire tempestivamente e drasticamente. Il tavolo tecnico serve a comprendere qual è la principale criticità in quel momento e ad analizzarla. Monitoreremo il cronoprogramma dei lavori all’interno del Pronto Soccorso affinché le aziende rispettino i tempi previsti. Il Pronto Soccorso avrà degli spazi meglio gestiti e dei percorsi al suo interno che consentiranno di separare le aree”.
 
		



