In Italia circa 1,7 milioni di persone hanno fatto ricorso all’Assegno di Inclusione, per un importo medio di 618 euro. A tracciare un primo bilancio della misura, introdotta a inizio anno, è stato l’Osservatorio Statistico dell’Inps che ha preso in esame il periodo che va da gennaio a oggi.
L’Adi, nato dall’abolizione del Reddito di Cittadinanza, secondo il governo Meloni ha una funzione “di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa”.
Tradotto in nuclei familiari, sono circa 700mila quelli che ne hanno fatto richiesta e ottenuto il sussidio. Di questi, il 69% risiede al Sud, per un totale di 1,1 milioni di individui. Dati nettamente inferiori per quanto riguarda Nord e Centro, che hanno fatto registrare, rispettivamente, 207mila e 164mila persone aventi diritto. Scendendo nello specifico delle province italiane, al primo posto troviamo quella di Napoli dove nel mese di maggio sono state 100mila le famiglie beneficiarie del sussidio, oltre il doppio rispetto alla regione Lombardia – circa 37mila – e di poco sotto in confronto all’intero Nord Italia – circa 108mila -.
Per quanto riguarda la provincia di Avellino sono 7628 i nuclei familiari aventi diritto. Di questi, la maggior parte fanno riferimento alla città di Avellino, ovvero 5038 famiglie. Un quadro che lascia trasparire la crisi sociale ed economica che continua ad avanzare nella penisola e in particolare nel Mezzogiorno.