Processo “Aste ok”, l’ingegnere Gianluca Formisano resta in carcere. E’stata respinta spinta dai magistrati del Tribunale del Riesame di Napoli, l’impugnazione avanzata dall’avvocato Carlo Taormina contro il provvedimento di sostituzione della misura della detenzione in carcere con gli arresti domiciliari per l’ingegnere imputato nel processo legato all’inchiesta condotta dal nucleo operativo dei carabinieri di avellino e il nucleo operativo delle fiamme gialle di napoli.
La decisione è stata motivata dalla presentazione di nuovi atti da parte del pm antimafia Henry John Woodcock, riguardanti le chat e una serie di circostanze emerse nel procedimento parallelo, dove viene contestata la corruzione in atti giudiziari, durante l’udienza.
Il provvedimento dei giudici del Tribunale del Riesame ha ratificato quello adottato dai magistrati del Tribunale Collegiale di Avellino, i quali, sulla base delle chat documentate nei recenti accertamenti svolti su delega della Dda di Napoli dai militari del Nucleo Pef di Napoli hanno determinato la nuova misura cautelare per l’ingegnere irpino. La decisione del Tribunale della Libertà di Napoli è già stata impugnata dal difensore di Formisano, l’avvocato Carlo Taormina, e sarà discussa il prossimo 28 marzo dinanzi ai giudici della II Sezione Penale della Suprema Corte.