” La sentenza di ieri sera nel processo Aste Ok mette fine a un incubo durato anni per un giovane professionista del settore immobiliare come Manlio Di Benedetto. Le accuse a suo carico erano gravissime: un’estorsione e due turbative d’asta, in un processo nel quale è rimasto invischiato per anni insieme a nomi locali altisonanti. Altrettanto pesante era stata la richiesta del Pubblico Ministero della DDA per lui, una condanna superiore a otto anni di reclusione”, afferma l’avvocato di fiducia dell’imputato, Danilo Iacobacci.
“Apprezzo moltissimo l’equilibrio mostrato dal collegio presieduto dal dottor Roberto Melone, che ha dimostrato equidistanza ed equilibrio impareggiabili, assolvendo Manlio Di Benedetto da tutti i reati per i quali era a processo, e restituendogli la serenità; serenità minata, in questi anni, dall’aver dovuto affrontare un processo del genere, con una perenne spada di Damocle sul collo. La sentenza di assoluzione premia gli sforzi della difesa, che ha cercato sin da subito di evidenziare le falle dell’ipotesi accusatoria, ricevendo dapprima la libertà immediata in fase cautelare e poi, finalmente, questa sentenza assolutoria nel merito. Concludo dicendo che la vicenda di Manlio Di Benedetto, ma analogamente può dirsi per alcuni altri imputati, rende fiducia nella giustizia e nella magistratura, soprattutto quella giudicante, che rimanendo terza ed imparziale riesce ad apprezzare l’innocenza di soggetti che si lasciano giudicare con serenità e senza alzare i toni, proprio come fatto dal Di Benedetto. Quindi, l’assoluzione riportata è un merito che la difesa vuole condividere con la serenità di giudizio dei magistrati giudicanti, non solo il presidente Melone ma anche le giudici a latere Gilda Zarrella e Vincenza Cozzino”, conclude.