Una mozione per aprire una discussione nella seduta consiliare convocata per giovedì al Comune di Atripalda, una relazione strategica per il rilancio del commercio: sono le proposte dei consiglieri dei due gruppi di minoranza, Atripalda Futura con Giuseppe Spagnuolo, Mirko Musto e Nancy Palladino, e Abc Bene Comune con Roberto Renzulli.
Al centro della relazione, la crisi del commercio al dettaglio. Atripalda soffre «della pressione dei grandi centri commerciali», sottoscrivono gli autori della relazione, e, dall’interno, «di spazi pubblici trascurati, parcheggi mal gestiti, mancanza di eventi di richiamo». Qualche dato: «Il volume medio di vendite è calato del 35% negli ultimi cinque anni, più di 25 attività tra via Roma e via Appia hanno chiuso, i flussi pedonali sono ridotti, e nel fine settimana la città tende a svuotarsi a favorie dei poli commerciali extraurbani».
C’è poi la sosta, anche questa ad “alta pressione”: il severo lavoro dei controllori, i più noti vigilini, scoraggia anche chi vorrebbe fare un acquisto veloce. I consiglieri intendono proporre una visione integrata della città che comunque resta fortemente ancorata alla sua identità. Una visione che viene sintetizzata in tre parole chiave: rigenerazione, partecipazione, innovazione. Le proposte vanno dalla riqualificazione urbana alla mobilità e accessibilità intelligente, dalla nuova centralità con l’organizzazione di fiere ed eventi al commercio digitale ma umano, ad una serie di altre iniziative come la lotteria dei commercianti.
«Questo piano non è solo un insieme di progetti – dicono i consiglieri comunali di Atripalda Futura e Abc Bene Comune- E’ un’idea di città, una visione che mette insieme rigenerazione, innovazione, comunità. Ma serve il coraggio di agire insieme. L’Amministrazione comunale deve farsi promotrice, facilitatrice e alleata dei commercianti».