Autore: Floriana Guerriero
“Un esperimento di metodologia storica e intellettuale che consente di comprendere quanta vita ci sia nella storia del soldato dell’esercito napoleonico Stefano Colucci e insieme come la Grande Storia entri con forza nel percorso esistenziale di un uomo comune che vive in una regione periferica del Regno” Spiega così Vincenzo Barra, ricercatore di storia moderna all’Università di Salerno, l’idea da cui nasce “Ricordi di un soldato napoleonico”, Terebinto edizioni, presentato ieri all’Archivio di Stato di Avellino nell’ambito della rassegna “I Giovedì della lettura”. E’ il direttore dell’Archivio di Stato Lorenzo Terzi a spiegare, nel corso dell’incontro moderato dal bravo giornalista…
“Cultura significa prendersi cura degli altri, di una comunità, coltivare relazioni, come faceva Mast’Antonio, a cui è dedicata questa serata. E’ quello che manca, oggi, alla città, attraversata dal degrado, un degrado civile e politico, una violenza di fronte alla quale la comunità continua a restare indifferente, senza alcun moto d’indignazione. Mentre è dalla volontà di costruire insieme, dalla necessità di ristabilire un legame tra governati e governanti che dobbiamo ripartire, altrimenti nulla cambierà mai”. Lo sottolinea Franco Festa nel presentare il suo romanzo “La fine del gioco, nel giardino della chiesa di Valle, in un incontro che si fa…
“Una donna profondamente moderna, anticonformista, capace sempre di rimettersi in gioco, malgrado i durissimi colpi del destino”. E’ il ritratto della regina Maria Sofia che consegna Nadia Verdile nel suo libro “Niente è perduto. Maria Sofia Wittelsbach. La regina senza regno”, Pacini Fazzi editore, presentato questo pomeriggio alla libreria Mondadori nel corso di un incontro promosso dall’Accademia dei Dogliosi. Un confronto moderato da Gianluca Amatucci e introdotto dal professore Fiorentino Vecchiarelli. “Ha 18 anni – spiega Verdile – quando diventa regina, suo marito Francesco II di Borbone sale al trono del Regno di Napoli, dopo la morte di re Ferdinando.…
“Mi sono sentita sbagliatissima ma oggi mi sento più giusta che mai perchè ci siete voi. Mi guardo intorno e vedo tante persone che non avevano il coraggio di far sentire la propria voce sfilare oggi con orgoglio”. Lo ripete con forza Big Mama, che non nasconde la propria commozione nell’aprire il Pride di Avellino, promosso da Apple Pie Arcigay con il patrocinio di numerosi Comuni, da Avellino ad Atripalda e Mercogliano, rappresentati dai loro sindaci. E’ lei stessa a chiedere, durante una delle soste del percorso, a chi abbia voglia, di prendere il microfono e fare coming out. “Ogni…
VIDEO e FOTO/Un caleidoscopio di ritmi e sonorità, Serena Brancale conquista il pubblico di Avellino
E’ un animale da palcoscenico Serena Brancale, un’artista capace di essere credibile sempre, che si tratti di bossanova o ritmi di samba, sonorità partenopee o pugliesi, di classici della storia del Jazz o brani rap e pop. Lo dimostra più volte nel corso di un concerto che è una vera perla per la capacità dell’artista di coinvolgere il pubblico, di sorprenderlo con uno spettacolo mai uguale a sè stesso, suonando ora il piano, ora le percussioni, giocando con la voce a partire dai nomi degli spettatori. ballando con sensualità ed eleganza, insieme a un gruppo di ballerini straordinari, o ancora…
“Ha sempre creduto nella possibilità di fare di Avellino un laboratorio di idee, in cui si producesse cultura, con ambizioni di livello nazionale e internazionale”. Spiega così il giornalista Generoso Picone l’eredità di Mario Cesa, grande protagonista della panorama della musica contemporanea, a partire dalla sua opera inedita, Lacertiade, eseguita questa sera nella suggestiva cornice dello Spazio Arena dal pianista Giuseppe Giulio Di Lorenzo, accompagnato dalla poetessa Claudia Iandolo, che interpreta il bellissimo testo da lei scritto “Inquieta Polare”, parte integrante dell’opera. Picone ricorda come Cesa, oltre che compositore, fosse un infaticabile organizzatore culturale “Lo dimostra una rassegna del calibro…
Arsura, Cirillo: scrivere versi significa dare voce a un dolore ma anche cercare ragioni di speranza
“Scrivere poesia significare dare voce a un dolore ma bisogna innanzitutto avere il coraggio di accoglierlo”. Spiega così la scrittrice Emilia Cirillo come nascano i versi della sua prima raccolta poetica, Arsura, edita da Terebinto, presentata questo pomeriggio all’Angolo delle storie nel corso di un incontro moderato da Gianluca Amatucci. “Ciascuno di noi – racconta Emilia – attende una pioggia di salvezza, spera che l’arsura scompaia, che le crepe si ricompongano, che l’acqua guarisca le ferite e che tutto torni in equilibrio. Ma sappiamo bene che l’equilibrio non potrà più essere lo stesso di prima. Malgrado ciò andiamo alla ricerca…
Creare un mondo nuovo, ricostruendo il senso di comunità, a partire dai legami tra i soggetti, dal dialogo che diventa metodo filosofico e prassi quotidiana. E’ una delle sfide lanciate dalla dirigente scolastica Mirella Napodano ne “Il demone dell’incompiuto”, Terebinto, presentato questo pomeriggio al Circolo della stampa nel corso di un incontro, moderato da Gianluca Amatucci e introdotto dalla poetessa Rossella Tempesta. “Il demone dell’incompiuto – spiega il professore Giuseppe Limone – è quella tensione che non è mai compiuta ed è sempre in atto verso ciò che deve accadere. E’ l’isola che non c’è, come canta Bennato, che è…