I rapporti con il governo Meloni sono buoni, ma “quel che ho detto sul premierato lo ridirei tuttora”. Così in una intervista al Foglio, il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi. “La mia – spiega – era soltanto una raccomandazione sulla quale credo non si possa che essere d’accordo. Bisogna fare attenzione e cercare il piu’ possibile – cosa che ripeto da anni – un accordo il piu’ largo possibile”.
“Ricordo che dopo la guerra, gente che si ammazzava ancora, nella Costituente si trovo’ d’accordo per dare all’Italia una Carta. Auspicherei un atteggiamento analogo da parte di tutti. E il mio auspicio – sottolinea Zuppi – e’ diretto a tutti, anche a che si oppone magari solo per opportunismo. Servono cose che diano fiducia e che superino la contingenza”.
E sull’autonomia differenziata? “Gia’ tre conferenze episcopali regionali (Sicilia, Calabria e Campania) avevano prodotto documenti ufficiali molto duri, molto piu’ duri di quello della Cei. Siccome crediamo si debba trovare un comune denominatore all’interno della Chiesa, ne abbiamo discusso al Consiglio permanente. E ne e’ uscito un documento che chiedeva attenzione alla solidarieta’ e alla sussidiarieta’. Pensando a un provvedimento che non accentuasse le disuguaglianze”. “Se poi questo viene percepito come un’ingerenza, il problema non e’ nostro. In ogni caso, noi col governo abbiamo un’ottima relazione, un’ottima interlocuzione. A volte piu’ dialettica, certo”.