Commissario di esame e candidato per il posto di primario al Moscati di Avellino (concorso svolto nel 2018) in Appello arriva la riforma della sentenza di primo grado per uno dei due medici condannati dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino.
La pena a tre mesi (con pena sospesa e non menzione nel casellario) per falso in atto pubblico commesso da privato, perché il commissario di esame, di cui il candidato era stato testimone di nozze, non avrebbe indicato nella documentazione relativa alle cause di incompatibilità per comporre la commissione esaminatrice, la circostanza di aver avuto uno dei candidati come testimone alle sue nozze nell’anno 2014, per cui avrebbe dovuto astenersi.
I giudici della IV Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli hanno riformato la sentenza nei confronti di B.F. (candidato), difeso dall’avvocato Benedetto Vittorio De Maio, mandandolo assolto “per non aver commesso il fatto” .Hanno confermato, invece, la condanna di primo grado per GG.L (commissario d’esame), difeso dagli avvocati Ugo Nicotera e Fernando Taccone. Le motivazioni saranno depositate entro novanta giorni.



