Quattro detenuti e tre agenti della Polizia Penitenziaria all’epoca in servizio nel carcere di Bellizzi Irpino rischiano il processo per la spedizione punitiva avvenuta il 9 marzo 2022 nel carcere avellinese. Un raid, che secondo gli organi inquirenti, sarebbe statop agevolata dagli agenti della Penitenziaria. Davanti al Gup del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza per l’udienza preliminare il difensore della parte civile, in rappresentanza del detenuto aggredito, ha chiamato in causa il Ministero di Grazia e Giustizia come responsabile civile. L’udienza preliminare è stata rinviata al 10 dicembre quando arriverà la decisione gip.
Tutti gli imputati sono accusati di lesioni in concorso, con aggravanti legate all’abuso di poteri, alla violazione dei doveri connessi alla funzione pubblica e alla partecipazione di più persone.Per gli agenti è contestato anche il reato di falso, relativo alla relazione di servizio inviata al Comandante di Reparto, nella quale sarebbe stata omessa la descrizione completa dei fatti.
Secondo le indagini, gli agenti avrebbero aperto la cella di un detenuto pugliese, consentendo l’ingresso di Vitale Luigi, Miele Girolamo, Ramaglia Gennaro e Sarni Antonio.I detenuti avrebbero colpito la vittima con calci e strumenti improvvisati, tra cui un pezzo di specchio, provocando traumi al volto e al settore nasale.Nel corso dell’aggressione, gli agenti avrebbero sorvegliato i locali e, secondo l’accusa, omesso di prestare soccorso.
Gli avvocati difensori dei detenuti sono Umberto Nappi, Mauro Alvino, Dario Cuomo. Gli agenti sono assistiti da Claudio Mauriello per Moffa, Gennaro Santorelli per Piscitelli e Gaetano Aufiero e Stefano Vozella per Iovine.